Napoli, 110 medici ospitati nei b&b ma il Comune deve ancora saldare i conti

Napoli, 110 medici ospitati nei b&b ma il Comune deve ancora saldare i conti
Sono 110 i medici e gli infermieri ancora oggi ospitati nei 37 b&b che hanno aderito all'iniziativa del Comune di Napoli durante l'emergenza Covid. Palazzo San Giacomo...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Sono 110 i medici e gli infermieri ancora oggi ospitati nei 37 b&b che hanno aderito all'iniziativa del Comune di Napoli durante l'emergenza Covid. Palazzo San Giacomo nei mesi scorsi ha lanciato una manifestazione d'interesse per l'individuazione di strutture ricettive alberghiere ed extra-alberghiere, ai fini dell'alloggio del personale medico, infermieristico e degli operatori socio sanitari impegnati a fronteggiare l'emergenza Covid-19 nelle strutture sanitarie del territorio comunale. Su 140 posti letto totali, su 37 strutture aderenti, sono stati circa 90 quelli occupati ad aprile e 110 a maggio. Di qualche giorno fa la proroga fino al 15 giugno. A pagare le strutture, con un contributo di 15 euro al giorno, sarà proprio il Comune, ma l'Abbac (associazione regionale dei bed and breakfast, affittacamere e case vacanze) lancia l'allarme: «Il Comune non paga tuona Agostino Ingenito, presidente dell'associazione - . Al danno c'è la beffa per decine di gestori ricettivi extralberghieri che si erano messi a disposizione per offrire ospitalità al personale medico ed infermieristico durante l'emergenza».


Da qui nasce il braccio di ferro: da una parte alcuni gestori («pochi quelli aderenti all'Abbac» fa sapere il Comune), che denunciano i mancati ristori, dall'altra il Municipio, che si difende: «Gli atti di liquidazione sono in ragioneria» spiega l'assessore al Turismo e alla Cultura Eleonora de Majo. «Con la sollecitazione dell'associazione racconta Ingenito - e l'impegno dell'amministrazione si era arrivati ad un accordo con un ristoro omnicomprensivo giornaliero di appena 15 euro al giorno. Lo avevamo proposto per dare una concreta solidarietà e il sostegno ai medici e infermieri e ricordiamo che con il Dpcm eravamo stati chiusi per decreto. Ma a distanza di mesi il Comune pur ricevendo i rendiconti inviati dai nostri gestori da noi assistiti per adempiere a tutte le prescrizioni, non hanno ancora ottenuto nulla». «Gli atti di liquidazione sono in ragioneria - ribatte la de Majo -. Oltretutto, dopo i conteggi fatti a fine mese, abbiamo potuto con le economie residue prorogare per altre due settimane l'iniziativa, fino al 15 giugno. L'iniziativa di solidarietà è stata bene accolta dal personale sanitario e dalle stesse strutture ricettive incalza l'assessore alla Cultura -, che hanno chiesto e ottenuto una proroga. Al momento sono in corso le procedure di liquidazione inerenti al mese di aprile, successivamente verranno liquidate le somme per maggio e giugno in un'unica soluzione».


I titolari dei b&b, fa sapere l'Abbac, sono «ancora in attesa di capire in che modo sarà attuata la delibera della Giunta comunale in materia di esenzione tributi». «Non ci risulta aggiunge Ingenito - che il Consiglio comunale abbia approvato l'atto, per cui temiamo in una valanga di cartelle e bollette nelle prossime settimane. L'ente locale non ha neanche sospeso la tassa di soggiorno, né si hanno notizie di impegni concreti per la promozione turistica ed eventuali incentivi per favorire una necessaria domanda turistica dopo il 3 giugno».
  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino