La Mehari attraversa l'Italia «Nuovo viaggio nel nome di Siani»

«Dal nostro inviato a Piacenza Giancarlo Siani». Avrebbe firmato così l'articolo che parlava di un viaggio per la legalità. Del viaggio che oggi...

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«Dal nostro inviato a Piacenza Giancarlo Siani». Avrebbe firmato così l'articolo che parlava di un viaggio per la legalità. Del viaggio che oggi compie la sua macchina, la Citroen Mehari verde, diventata simbolo dei giornalisti che lottano contro la camorra e le mafie.

 
Giancarlo Siani avrebbe sicuramente descritto la curiosità degli automobilisti che durante il loro viaggio incrociano il tir su cui c'è la foto dell'automobile.  «Perché tutti possano condividere un tratto di strada insieme a Giancarlo». Suo fratello Paolo insieme alla figlia Ludovica ha consegnato le chiavi della vettura a Michele Ammendola del comitato "Io Lotto" che si è occupato dell'evento. 

«Qui, ogni giorno passano milioni di persone e a tutte abbiamo voluto lanciare il messaggio che porta la Mehari», ha detto Armando Brunini, amministratore delegato Gesac per l'aeroporto di Capodichino. Insieme alla Mehari viaggiano le storie di tutte le vittime innocenti. «Giancarlo era giovane e scandagliava le notizie, andando a raccontare i rapporti tra mafia, politica e istituzioni. E nessuno deve essere lasciato solo». Come Pietro Parisi, il cuoco contadino che ha avuto il coraggio di dire "no" al pizzo che il figlio di un boss gli aveva chiesto. 

Tanti i ragazzi che hanno abbracciato la Mehari. Sono gli studenti degli istituti di Pietravalle e di Casalnuovo intitolati a Giancarlo Siani. «I ragazzi hanno il potere di cambiare i fatti - ha spiegato Lucia Fortini, assessore regionale all'istruzione - questa macchina è ricca di passione, memoria e il fatto che sia in moto significa andare avanti e proiettare i giovani verso la legalità».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino