Professore ucciso a scuola, il sindaco di Melito: «Non lasciateci soli»

Professore ucciso a scuola, il sindaco di Melito: «Non lasciateci soli»
Un «ultimo disperato appello allo Stato: non lasciateci soli». A lanciarlo è Luciano Mottola, sindaco di Melito, comune situato a nord del capoluogo e al...

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Un «ultimo disperato appello allo Stato: non lasciateci soli». A lanciarlo è Luciano Mottola, sindaco di Melito, comune situato a nord del capoluogo e al confine con i quartieri Scampia e Secondigliano, da ieri sera scosso dalla notizia del ritrovamento del corpo senza vita di Marcello Toscano, 64enne insegnante di sostegno, nel cortile della scuola media «Marino Guarano», probabilmente ucciso a coltellate. «Si dice che la notte porti consiglio, ma quella appena trascorsa - scrive il sindaco di Melito - non ha fatto altro che portarmi a porre altre domande. Ancora una volta la nostra città è stata sconvolta da un gravissimo fatto di cronaca in un momento in cui sembrava poter ritrovare la tanto agognata serenità. L'assassinio di un insegnante all'interno del cortile di una scuola è forse il punto esclamativo su una questione, quella dell'emergenza sicurezza, che sin dal primo momento ho cercato di attenzionare al Governo centrale ma che non ha avuto ancora risposte concrete, nonostante le continue sollecitazioni». 

Mottola racconta che «ieri sera quando sono accorso all'esterno della scuola media Marino Guarano, mi si è letteralmente gelato il sangue. Continuo ad avere davanti agli occhi sirene dei carabinieri, i pianti strazianti dei familiari della vittima, il via vai di curiosi e docenti che non riuscivano a credere che il teatro di un omicidio potesse essere il cortile di una scuola. Un omicidio forse consumato in pieno giorno, in un luogo abitualmente frequentato da giovanissimi studenti che fino a venerdì non torneranno a scuola perché trasformata in scena del crimine. Da genitore, pensando alle mamme e papà che dovranno trovare le parole adatte per spiegare ai propri figli perché non potranno a scuola, mi vengono i brividi. Brividi dettati da un'impotenza conclamata, quella che scaturisce dall'impossibilità di essere numericamente pronto per fronteggiare l'emergenza delinquenziale che attanaglia la mia città e tante altre della cintura di Napoli». 

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Il Mattino