Melito, il Consiglio comunale sciolto per camorra: il governo invia i commissari

È attesa la nomina della commissione straordinaria che guiderà la città per i prossimi 18 mesi

In arrivo i commssari straordinari al Municipio di Melito
L'elenco dei comuni commissariati per infiltrazioni mafiose si allunga. Dopo Castellammare e Torre Annunziata (che andranno al voto in primavera) e San Giuseppe Vesuviano,...

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L'elenco dei comuni commissariati per infiltrazioni mafiose si allunga. Dopo Castellammare e Torre Annunziata (che andranno al voto in primavera) e San Giuseppe Vesuviano, tocca a Melito. È attesa a ore la nomina della commissione straordinaria che guiderà la città per i prossimi diciotto mesi. Fin qui, salvo scelte diverse, termina il compito dell'attuale commissario Francesco Cappetta, chiamato a guidare il Comune dopo le dimissioni dei 14 consiglieri dell'ex maggioranza di centrodestra in seguito all'arresto di alcuni amministratori, tra cui il sindaco Luciano Mottola.

Ieri Cappetta è giunto in ufficio molto presto e ha incontrato la segretaria comunale in attesa di disposizioni. In municipio non è ancora pervenuto il decreto di scioglimento proposto dal ministro dell'Interno Piantedosi. Le motivazioni che hanno portato il governo alla pesante decisione, dopo la relazione della commissione d'accesso, non sono ancora note. Per alcuni degli ex amministratori coinvolti nell'inchiesta potrebbe essere prevista la incandidabilità. A carico delle 18 persone al centro del terremoto politico-giudiziario, tra cui oltre all'ex primo cittadino figurano l'ex presidente del consiglio Rocco Marrone e i consiglieri Antonio Cuozzo (maggioranza), Massimiliano Grande (minoranza) e personaggi che sarebbero legati a vario titolo alla malavita locale, sono state sollevate accuse per scambio elettorale politico mafioso, attentati ai diritti politici del cittadino, associazione di tipo mafioso, corruzione, concorso esterno in associazione mafiosa e tentata estorsione. 

Il blitz che ha sconvolto Melito scattò all'alba del 18 aprile dello scorso anno, quando carabinieri, finanzieri e poliziotti diedero seguito alle decisioni della magistratura, al termine di una inchiesta condotta dalla Dia. In carcere finì anche il sindaco Mottola che ottenne poi i domiciliari e che è stato scarcerato a fine anno in attesa del processo. Dopo il precedente del 2005, il Comune di Melito subisce per la seconda volta lo scioglimento per camorra. Allora a guidare la città c'era l'ex sindaco Gianpiero Di Gennaro, poi risultato del tutto estraneo ai fatti contestati.

Intanto sabato pomeriggio è atteso l'arcivescovo di Napoli, Domenico Battaglia, per un impegno religioso già programmato. 

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Il Mattino