«Menu allusivo per i clienti, ai tavoli ​con abiti corti e tacchi alti»

«Menu allusivo per i clienti, ai tavoli con abiti corti e tacchi alti»
Il racconto: «Ci costringeva a fare le brasiliane, con vestitini corti e tacchi alti. Ai tavoli dovevamo ammaliare i clienti. E avremmo avuto più soldi». Sono...

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Il racconto: «Ci costringeva a fare le brasiliane, con vestitini corti e tacchi alti. Ai tavoli dovevamo ammaliare i clienti. E avremmo avuto più soldi». Sono sconcertanti i particolari che emergono dall'inchiesta sulla prostituzione minorile all'interno del circolo privato «L'incontro», mentre si attende la fissazione della data del riesame per i tre indagati, raggiunti da misura custodiale, emessa dal gip di Napoli, Isabella Iaselli, su richiesta della Procura distrettuale. Ma potrebbero venire fuori altri nomi, in base alle intercettazioni.


Ultimati gli interrogatori di garanzia, i difensori di Federico De Vito, 70enne gestore del circolo di via Vasto, ristretto nel carcere di Bellizzi Irpino, Mario Luciano, 87enne commerciante di auto e Pino Raselli, 52enne consulente del lavoro, detenuti agli arresti domiciliari, hanno depositato istanza di annullamento delle misure cautelari al Tribunale della Libertà di Napoli. Dunque tra qualche giorno, una volta che tutti gli atti, saranno trasmessi al tribunale partenopeo, potrebbe essere fissata l'udienza di discussione. 

E proprio in attesa di chiarire la loro posizione dinanzi al collegio del riesame, due dei tre indagati, De Vito e Luciano, hanno scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere, dinanzi al giudice per le indagini preliminari, mentre non è rimasto in silenzio, Raselli, che ha risposto alle domande del magistrato. Intanto, emergono nuovi particolari nell'inchiesta, sulla gestione del circolo L'incontro, dove, come sostenuto dagli inquirenti dal 2014 al 2017, sarebbero avvenuti gli incontri sessuali a pagamento con le minorenni indotte alla prostituzione. Un menù particolare, con nomi di pietanze chiaramente allusivi e a sfondo sessuale, che poco spazio lasciavano all'immaginazione, che potrebbe essere collegato all'attività di prostituzione messa in piedi all'interno del circolo privato. 


Non è escluso che specifiche ordinazioni facessero riferimento alle prestazioni sessuali delle ragazze impegnate al servizio ai tavoli. Sconvolgono i consigli che il gestore del locale dispensava alle ragazzine su come comportarsi nei confronti dei clienti particolari, disposti a pagare in cambio di prestazioni sessuali. «Fai la brasiliana, balla e fatti toccare, così guadagni di più» ed ancora alcune di loro hanno dichiarato: «ci aveva detto che dovevamo ammaliarli e sedurli. La sera avremmo dovuto raggiungere il circolo con abiti succinti e tacchi alti».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino