Lavori in corso nel Parco archeologico sommerso di Baia, nei Campi Flegrei.
Un team di archeologi e restauratori, in questi giorni, è intento a salvare quanto resta di un prezioso mosaico d'epoca romana, realizzato con tessere colorate a tracce, rombi e quadrati, parte di un ampio complesso termale.
I dettagli dell'operazione, una sfida contro il tempo e il deterioramento degli antichi resti, in un post pubblicato su Facebook dal Parco Archeologico Campi Flegrei, con foto di Edoardo Ruspantini e Naumacos: «Siamo di fronte ad un caso quasi disperato, ma la bellezza di questo lacerto di mosaico, con le sue geometrie e i suoi colori, ci costringono ad un disperato tentativo di salvataggio Siamo nelle Terme del Lacus, vicinissimi ai ben noti e conservati mosaici con Ottagoni e con Esagoni: la stanza a loro successiva è stata più sfortunata, invasa dalla posidonia. Ora è sparita, ma le sue radici sono penetrate nel mosaico, causando la disgregazione della malta fra le tessere. Questa è una delle tante storie di un ambiente che cambia quotidianamente, di un parco archeologico che vive nell’acqua: qui la posidonia, fino ad almeno un decennio fa copriva molte aree, poi è quasi del tutto scomparsa, a testimonianza di un cambiamento climatico a tutti evidente. Ciò che rimane da fare è documentare tutto ciò e avviare un delicatissimo tentativo di restauro che permetta la conservazione della piccola porzione di mosaico ancora visibile. Vi mostriamo qualche foto di servizio e i rilievi che stiamo eseguendo in questi giorni, sperando di poter presto presentare questo lavoro anche ad un pubblico subacqueo».