Metro Napoli, riapre il cantiere di Monte Sant'Angelo dopo 5 anni

Il primo lotto, già in parte realizzato, sarà pronto per marzo 2019. Entro settembre 2021 verranno conclusi il secondo e la prima parte del terzo, già...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il primo lotto, già in parte realizzato, sarà pronto per marzo 2019. Entro settembre 2021 verranno conclusi il secondo e la prima parte del terzo, già finanziati. Sull'ultimo tratto, infine, quello che completerà il collegamento, è ancora in corso uno studio e dovranno essere trovati i soldi. Cinque anni e la linea 7 della Metropolitana sarà attiva fino alla stazione di via Terracina. Con sette anni di ritardo sul termine di consegna del primo lotto e dodici anni dopo il finanziamento del 2007, a quindici anni da quando venne per la prima volta presentato il piano. I lavori erano stati interrotti nel 2011 e il conseguente contenzioso è stato definito con atto transattivo nel luglio 2016 per diciotto milioni di euro. Però, questa volta, assicura la Regione Campania, i fondi ci sono: quello che è stato costruito finora verrà ultimato e si procederà spediti per realizzare il resto. Il nuovo avvio dei lavori è stato presentato ieri mattina dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, da Fabio Lucioli, ingegnere della Infraflegrea Spa, incaricata dei lavori, e da Gaetano Manfredi, rettore dell'Università Federico II, all'interno della stazione Monte Sant'Angelo, una delle cattedrali rimasta per anni nello scomodo ruolo di eterna incompiuta.


Il progetto è quello della bretella di collegamento tra le stazioni di Mostra della ferrovia Cumana, e Soccavo della Circumflegrea, attraverso il Rione Traiano e Fuorigrotta. Il primo lotto comprende il tratto Soccavo-Monte Sant'Angelo fino alla stazione Parco San Paolo esclusa, la consegna è prevista entro 30 mesi. Il secondo lotto è quello della stazione Parco San Paolo, la data di consegna è fissata tra 60 mesi. I primi due lotti sono stati finanziati complessivamente con 244,26 milioni di euro. Il terzo lotto si divide in due parti: la prima è quella tra le stazioni Parco San Paolo e Terracina: 121,17 milioni di euro, già finanziati, termine dei lavori tra 60 mesi, nel settembre 2021. La seconda è l'ultimo tratto, quello che parte da Terracina e, passando per le stazioni Viale Giochi del Mediterraneo e Kennedy, si innesta su Mostra della Cumana: per quest'ultimo troncone, il cui termine di consegna non è stato ancora reso noto, dovranno essere reperiti 269,53 milioni di euro. Il primo, quello che collega le stazioni Soccavo e Monte Sant'Angelo, è già a buon punto. «La galleria è pronta - ha spiegato Lucioli - ora bisogna completare gli impianti elettrici e meccanici, la posa dei binari e gli impianti di stazione e poi posizioneremo le opere del progetto Kapoor. Un'opera verrà posta qui e l'altra alla stazione tra via Cinthia e Viale Traiano».


L'ultimazione della bretella di collegamento, oltre a rappresentare uno sprint per la mobilità cittadina, sarebbe una manna per le migliaia di studenti che ogni giorno vivono Monte Sant'Angelo e che con la nuova metropolitana avrebbero una veloce e sicura via di accesso all'università. E sarebbe, per i residenti, la fine di quasi venti anni di incertezze e degrado in cui hanno dovuto assistere allo sfacelo delle opere abbandonate. Ce ne sono tre, tra il Rione Traiano e Soccavo: alla rotonda di via Cinthia, sul viale Traiano davanti ad alcuni esercizi commerciali, a ridosso del cimitero tra via Pia e viale Adriano. Tre cantieri, tre discariche. Dentro c'è di tutto: rifiuti ingombranti, in alcuni punti persino amianto, e colonie di topi che spaventano chi abita nelle vicinanze e cercano di intrufolarsi nei negozi. Il terzo, quello che confina col cimitero, blocca anche l'ampliamento ormai promesso da anni. Anche questi cantieri dovrebbero sparire a breve: quello di via Servio Tullio entro 6 mesi, gli altri nel giro di un anno. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino