Metropolitana di Napoli, chiusa la stazione Museo: gli altoparlanti non funzionano

Metropolitana di Napoli, chiusa la stazione Museo: gli altoparlanti non funzionano
Chiusa ieri mattina la stazione Museo della Metropolitana, fermata soppressa. Il disagio è stato piuttosto limitato perché di sabato la Metropolitana non subisce...

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Chiusa ieri mattina la stazione Museo della Metropolitana, fermata soppressa. Il disagio è stato piuttosto limitato perché di sabato la Metropolitana non subisce l'assalto degli altri giorni feriali, però in tanti sono rimasti a piedi oppure sono stati costretti a scendere a fermate alternative.

La porzione paradossale di questo racconto è quella che riguarda i motivi della chiusura della stazione: è stata inibita perché l'impianto degli altoparlanti è andato in tilt.

Anche se sembra un'assurdità, la chiusura di una stazione ipogea in caso di guasto all'impianto di diffusione sonora è imposta dalle norme. Ovviamente la questione non riguarda la diffusione di musica o di messaggi pubblicitari: il funzionamento dell'impianto audio è fondamentale nel caso in cui si verifichi un problema che impone di decretare lo sgombero immediato della stazione, è determinante per diffondere segnali di incendio o di altri pericoli. Insomma, la stazione Museo doveva per forza essere chiusa di fronte al silenzio degli altoparlanti.

Il problema è stato risolto con qualche difficoltà ma, all'ora di pranzo, la stazione ha ripreso a funzionare regolarmente.

La questione non riguardava direttamente l'impianto audio né gli altoparlanti distribuiti in tutta la stazione. Il guasto si è verificato a una delle schede computerizzate che gestisce il servizio. Si tratta di computer piuttosto datati, difficili da manutenere e da riparare, sicché capita che creino problemi del genere.

Quel che è successo ieri è l'esempio plateale dei problemi che attanagliano la metro di Napoli, in attesa dalla grande svolta annunciata con l'arrivo dei nuovi treni.

Il fatto è che per governare un'infrastruttura così complessa come una metropolitana, interamente gestita in maniera telematica, occorrerebbero computer altamente performanti, di ultima generazione, dotati dei più moderni software. Invece la Linea 1 è gestita da apparecchiature telematiche che hanno più o meno la stessa età dei malconci trenini gialli attualmente in circolazione. Ecco perché, spesso, accadono imprevedibili problemi per i quali bisogna intervenire sui cervelli elettronici. I computer governano la sicurezza sui convogli, l'avvicinamento alle banchine, la diffusione della corrente elettrica, i contatti fra macchinisti e sala operativa, gli scambi: non c'è attività della metropolitana che non venga filtrata da un computer, e se quel pc è datato, le possibilità di fallimento sono immense.

La questione andrebbe tenuta sotto controllo anche per il prossimo futuro quando entreranno in funzione i moderni treni costruiti in Spagna e dotati di sistemi avanzatissimi di controllo del convoglio e della corsa. Prove di dialogo tra i moderni treni e i vetusti computer di Anm sono state eseguite e hanno dato esiti positivi.

Ma l'esito positivo non offre certezze sull'affidabilità dei vecchi pc in uso. Insomma, potrebbe verificarsi il paradosso che la nuova, modernissima flotta, un giorno possa bloccarsi d'improvviso perché il sistema operativo è saltato. I tecnici suggeriscono di spegnere e riaccendere, solo che per spegnere e riaccendere il sistema operativo della Metro occorrono almeno tre ore. 

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Il Mattino