Metropolitana di Napoli, intervista al sottosegretario Tullio Ferrante: «Mobilitiamo più tecnici, tempi veloci per le prove»

«Comprendo il disagio dei napoletani e le difficoltà dell'azienda di trasporti»

Metropolitana di Napoli, un'altra giornata di caos
Segue con attenzione le vicende della metropolitana di Napoli e brandisce il suo impegno affinché la città non subisca più i gravi disagi di questi giorni:...

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Segue con attenzione le vicende della metropolitana di Napoli e brandisce il suo impegno affinché la città non subisca più i gravi disagi di questi giorni: Tullio Ferrante, sottosegretario ai trasporti, conosce nel dettaglio la questione. Napoletano di San Giorgio a Cremano, 34 anni compiuti a metà gennaio, laurea alla Luiss e vita politica tutta legata a Forza Italia, grazie anche alla lunga amicizia con Marta Fascina, sua compagna di scuola.

Ferrante non è abituato a nascondersi quando parla del trasporto locale, è recente la sua deflagrante dichiarazione sulla Circumvesuviana che ha definito «un sistema di trasporto inefficiente oltre che altamente pericoloso». Eppure sulla questione della Linea 1 è costretto a chiedere ancora pazienza.

Ferrante cosa succede alla metropolitana di Napoli? Sembrava che l'arrivo dei nuovi treni potesse imprimere una svolta, invece siamo paralizzati dalla burocrazia.
«Sulla questione dei nuovi treni il Mit, come da prassi, si è limitato all'immissione in servizio del solo primo treno, assieme ad Ansfisa. Sono le operazioni dalle quali nasce l'identificazione del treno tipo sulla base del quale poi vengono verificati i successivi convogli».

Dunque, allo stato attuale, il ministero dei Trasporti non ha più voce in capitolo sulla questione?
«L'attività in corso di immissione di nuovi treni successivi al primo, sulla Linea 1 della metropolitana di Napoli, è di esclusiva competenza di Ansfisa, si tratta di un'autorità assolutamente indipendente».

È una struttura che vive momenti di difficoltà.
«È in una fase di transizione, per quanto noto non è stato ancora completato il processo di inquadramento del personale transitato in quella struttura dagli uffici dell'Ustif. Si tratta di una operazione che deve ricevere l'autorizzazione del Mef».

E nel frattempo le attività dell'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali sono a scartamento ridotto.
«So che il personale proveniente dall'Ustif, ora transitato in Ansfisa, ha sospeso le proprie attività in orario straordinario e notturno, a causa di uno stato di agitazione proclamato da varie sigle sindacali».

Quando si arriverà a una soluzione della questione?
«Domattina (oggi per chi legge n.d.r.) si terrà una riunione tecnica tra Ansfisa, Ministero dei Trasporti e Ministero dell'Economia e delle Finanze dalla quale potrebbero emergere novità sulla questione».

Intanto Napoli resta con la metropolitana bloccata, o a mezzo servizio perché le prove vengono eseguite durante il giorno.
«Comprendo il disagio dei napoletani e le difficoltà dell'azienda di trasporti. Abitualmente le prove in linea, sia dei nuovi treni che dei vecchi vengono eseguite di notte proprio per evitare di arrecare disservizi, in quanto necessitano della chiusura della linea stessa. Purtroppo, allo stato attuale questa soluzione non è percorribile».

Quando si normalizzerà la situazione?
«Non è una questione che dipende dal ministero, non possiamo fare previsioni su un tema che non possiamo governare direttamente».

Però è noto che il Comune di Napoli ha chiesto un intervento del ministero per imprimere una svolta.
«Ribadisco che il Ministero non può imprimere una svolta rispetto a una struttura autonoma e indipendente. Sulla base delle verifiche svolte, e per quanto a me noto, Ansfisa sta valutando la possibilità di istituire una o due commissioni di prova aggiuntive che potrebbero permettere, sempre compatibilmente con aspetti organizzativi, tecnici e di salvaguardia della sicurezza, di compiere le operazioni di prova con due veicoli contemporaneamente, riducendo i tempi complessivi per la messa in servizio di tutto il parco rotabile».

Questa è una buona notizia.


«E credo che non sarà l'unica, sono in fase di valutazione altre soluzioni per il futuro. Io, personalmente, assicuro, anche nei prossimi giorni, la mia massima attenzione sulla questione che genera non pochi disservizi all'utenza dei trasporti napoletani».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino