Metropolitana di Napoli, il nuovo treno della Linea 1: «Meno tempi di attesa e più passeggeri»

Metropolitana di Napoli, il nuovo treno della Linea 1: «Meno tempi di attesa e più passeggeri»
Il nuovo treno della Linea 1 arriva, annunciato dal vento della galleria, alla stazione Municipio: è indiscutibilmente bello, è luccicante, lunghissimo,...

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Il nuovo treno della Linea 1 arriva, annunciato dal vento della galleria, alla stazione Municipio: è indiscutibilmente bello, è luccicante, lunghissimo, ipertecnologico. La ragazzina, abituata agli sgangherati vagoni gialli, lo vede sbucare, afferra il braccio dell'amichetta al suo fianco e urla semplicemente «Uaaaa», restando a bocca aperta finché le porte non s'aprono. Poi entra nel vagone saltellando di entusiasmo. 

Ecco, potrebbe bastare quest'immagine a raccontare l'emozione di Napoli che finalmente scopre una metropolitana che profuma di modernità e d'Europa. E invece il racconto del viaggio inaugurale del nuovo treno della Metropolitana merita d'essere approfondito anche con numeri e dettagli che sono forse più importanti delle emozioni. 

Già l'immissione in servizio di questo primo nuovo treno ridurrà leggermente i tempi di attesa alle banchine che scendono da 14 a 12 minuti. Sembra poco, invece è tantissimo, anche perché dietro l'angolo c'è una sequenza di innesti di altri treni che modificherà il trasporto ipogeo napoletano in maniera drastica.

In tutto arriveranno a Napoli diciannove treni più altri cinque che sono stati appena ordinati. Attualmente già in deposito ce ne sono nove che dovrebbero entrare in servizio con la cadenza di uno ogni quaranta giorni: se il ritmo verrà rispettato, ad ottobre del prossimo anno, con nove nuovi treni che si uniranno ai sei attualmente in uso, il tempo di attesa fra un transito e l'altro potrebbe essere ridotto a soli cinque minuti: per una città che oggi è rassegnata ad aspettare anche venti minuti fra un treno e l'altro, sarà un salto nel futuro. 

Ma non è solo questione di tempi d'attesa: i nuovi treni possono trasportare 1.200 passeggeri rispetto ai poco meno di 800 di quelli attuali: significa che ad ogni passaggio potranno imbarcare quattrocento persone in più, vuol dire che la ressa in banchina nelle ore di punta potrebbe diventare un ricordo. E anche questo dettaglio sarà un imprevedibile passo verso un trasporto normale del quale i napoletani avevano dimenticato l'esistenza.

«Questo è un giorno importante, siamo a bordo del primo dei tanti treni che dovranno andare sulla linea 1 e questo significa avere una migliore qualità del trasporto con treni più frequenti e quindi offrire un miglior servizio ai cittadini», ha spiegato il sindaco Gaetano Manfredi prima di imbarcarsi per il viaggio inaugurale del convoglio.

«È l'inizio di una nuova èra - ha detto Edoardo Cosenza, assessore ai trasporti - non è solo una questione di riduzione del tempo, che tende a diventare europeo, ma anche di affidabilità del mezzo e dunque non avremo più guasti improvvisi». 

Al viaggio inaugurale hanno partecipato anche il dirigente del Comune Serena Riccio, responsabile della realizzazione della Metropolitana, il dg di Anm Massimo Simeoli, il direttore delle linee metropolitane Anm Vincenzo Orazzo, il presidente della commissione mobilità del consiglio comunale, Nino Simeone: «Buona notizia l'entrata in servizio del primo treno, ma non basta per migliorare i tempi di attesa che saranno dimezzati solo quando entreranno in funzione altri quattro o cinque treni - ha detto Simeone - ho avuto modo di parlare con il direttore dell'agenzia di controllo, l'Ansfisa, il quale mi ha assicurato tutta la sua disponibilità ad accelerare i tempi, rispettando ovviamente tutti gli adempimenti previsti per legge, per le autorizzazioni». 

Proprio sulle autorizzazioni per l'immissione in servizio degli altri treni si sono soffermati sia il sindaco che l'assessore Cosenza chiarendo che gli addetti dell'Agenzia ministeriale sono concentrati su due fronti, sia quello della linea 6 («che potrebbe riaprire in parte entro la fine dell'anno o l'inizio del 2023», ha spiegato il sindaco), sia su quello dei nuovi treni: «Auspico l'immissione in servizio di un nuovo treno ogni 40-45 giorni», ha spiegato l'assessore Cosenza. 

Cauto l'ingegnere Vincenzo Orazzo, deus ex machina del miracolo quotidiano dei trasporti ipogei napoletani: «A me andrebbe bene anche un nuovo treno ogni sei mesi - ha detto sorridendo - si tratta di innesti che contribuiranno a cambiare drasticamente il volto del trasporto su ferro a Napoli».

Ai napoletani, per adesso, è bastato entrare nel primo dei nuovi treni per sentirsi già nel futuro: aria condizionata, tanti posti a sedere, schermi nei vagoni, voci che annunciano la prossima stazione. Aveva ragione quella ragazzina emozionata, un semplice «Uaaaa», vale più di mille parole. 

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Il Mattino