Metropolitana di Napoli: ultimato il restauro delle prime due opere d'arte vandalizzate

Salvaguardare la raccolta dell’arte pubblica contemporanea della galleria sotterranea di Napoli: è questa la chiave del programma tecnico-scientifico nato...

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Salvaguardare la raccolta dell’arte pubblica contemporanea della galleria sotterranea di Napoli: è questa la chiave del programma tecnico-scientifico nato dall’intesa di collaborazione tra l’Azienda Napoletana Mobilità e l’Accademia di Belle Arti di Napoli. «L'Anm è fortemente impegnata nel preservare il grandissimo patrimonio artistico che custodisce nelle proprie stazioni della metropolitana - commenta Nicola Pascale, amministratore unico Anm -. Abbiamo sottoscritto con l'Accademia di Belle Arti di Napoli un protocollo d'intesa che, nell'ambito di una programmazione, sta consentendo di fare degli interventi su tutte le stazione della metro per valorizzare, e rendere sempre più attraente per i turisti che vengono in città, il patrimonio artistico della metropolitana di Napoli». Pascale a margine della presentazione annuncia anche la prossima apertura della Stazione Duomo.

Colonna persa di Ettore Spalletti e Splotch, e Non geometric form #8 di Sol LeWitt, sono le prime due opere presentate oggi - all'interno della stazione di Materdei - a seguito dell'intervento di restauro ultimato. «Questo è un progetto culturale complesso - dichiara Giovanna Cassese, coordinatrice scientifica dell'Accademia di Belle Arti di Napoli - non è soltanto la questione del restauro. È tornata a nuova vita quest'opera - riferendosi alla realizzazione di Sol LeWitt - che in effetti era completamente ricoperta da una grande patina nera che ne impediva la lettura. Questo è un cantiere-scuola diretto dai nostri restauratori; la nostra accademia è accreditata dal Ministero dei Beni Culturali: la prima tra le accademie italiane ad essere accreditata per i restauratori professionisti».

Un contributo importante è stato offerto dall'Associazione Friends of Naples che ha finanziato il restauro delle due opere nell'ambito di un nuovo accordo di collaborazione con il Comune e Anm: «Noi speriamo che sia l'inizio di una lunga collaborazione - dichiara il presidente di Friends of Naples, Alberto Sifola, - che miri a restaurare tutta la stazione. Teniamo moltissimo alla piazzetta di Materdei dove sono presenti anche altre opere come quella dell'architetto Mendini che ha bisogno di un monitoraggio costante, ma soprattutto ci piacerebbe coinvolgere gli abitanti affinché prendano in cura questo posto magnifico e che siano loro i guardiani del museo».

Alla presentazione di oggi era presente anche l'assessore ai trasporti Marco Gaudini e i due mecenati dell'arte, Gianfranco D'Amato e Alfonso Artiaco, a cui si deve la progettazione e la realizzazione di una nuova bacheca protettiva per proteggere l'opera di Sol LeWit. Una teca mobile che consentirà non solo la manutenzione ordinaria, ma anche una solida protezione contro gli agenti inquinanti del microclima.

Il progetto, patrocinato dal Comune di Napoli, segue un modello culturale di gestione che assembla la cooperazione tra Istituzioni pubbliche e il mecenatismo dell'arte: «Tutto questo dimostra come enti e istituzioni ritrovino unità intorno alle opere d'arte - commenta Carmine Piscopo, vicesindaco del Comune di Napoli -, ed è una cosa molto bella perché tiene insieme non soltanto infrastrutture e trasporti, quanto un messaggio artistico che tanti autori hanno lasciato alla città. Quindi diventa fondamentale prendersene cura con un approccio scientifico». Il vicesindaco conclude sottolineando il modo straordinario con cui il programma riesce a mettere insieme conoscenza scientifica e competenze specialistiche.

Su questa linea si continua con altri interventi di riattamento che coinvolgeranno altre cinque forme d’arte presenti all’esterno delle stazioni Salvator Rosa e Materdei.  Così le stazioni dedicate all’arte della Linea 1 della metropolitana di Napoli torneranno a splendere e ad incantare i visitatori abbagliandoli di bellezza. Una vera attrattiva per i turisti e non solo, perché l’arte non pone limiti: è un linguaggio universale e solo l'anima è in grado di decifrarlo.

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Il Mattino