Da Milano a Napoli, nasce la rete delle città italiane per una politica innovativa sulle droghe

Da Milano a Napoli, nasce la rete delle città italiane per una politica innovativa sulle droghe
Una «Rete delle città italiane per una politica innovativa sulle droghe» è l'iniziativa, intrapresa dagli assessori al Welfare dei Comuni di Bari,...

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Una «Rete delle città italiane per una politica innovativa sulle droghe» è l'iniziativa, intrapresa dagli assessori al Welfare dei Comuni di Bari, Bologna, Milano, Napoli, Torino e della Città Metropolitana di Roma, presentata questa mattina nella sala stampa della Camera dei Deputati. «Si tratta di un'intesa, inedita per gli enti locali - si legge in una nota - , nata per chiedere una riforma della legge e delle politiche sulle droghe e favorire un ruolo di maggiore responsabilità civile e istituzionale degli amministratori locali». L'obiettivo è sperimentare modelli di regolazione sociale dei fenomeni del consumo, di mediazione sociale per garantire accessibilità e vivibilità dello spazio urbano per tutti, e di politiche centrate sulla promozione della salute e sui diritti.

«Le nostre città - si legge nella Carta di intenti - sono da tempo la scena di cambiamenti rapidi ed epocali intervenuti nei modelli e negli stili di consumo delle droghe, legali e illegali, tra la popolazione. Da una parte si sono moltiplicate le sostanze psicoattive usate secondo diversi modelli di consumo tra diverse aree di cittadini socialmente integrati e nella popolazione giovanile; dall'altra, si è complicata la realtà, e i rischi connessi, delle persone socialmente emarginate che consumano droghe, la cui condizione è segnata dai processi di impoverimento che investono le nostre città».

Secondo gli amministratori locali bisogna superare un approccio che confida prioritariamente su risposte penali e securitarie, che hanno avuto «in tutta evidenza un risultato fallimentare», e adottare un'analisi razionale e realistica che indichi come «i consumi di sostanze non possano essere eliminati dalle nostre città, ma possano e debbano essere gestiti mitigandone l'impatto problematico, curandosi della qualità della vita e della salute di tutti i cittadini, sostenendo le persone ad adottare comportamenti responsabili ed autoregolati di uso e promuovendo la convivenza sociale».

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Il Mattino