Molotov in officina a Vico Equense, il 12enne autore del raid: «Ho imparato con i tutorial YouTube»

Molotov in officina a Vico Equense, il 12enne autore del raid: «Ho imparato con i tutorial YouTube»
«Io non volevo fare le cose che mi chiedeva perché sapevo che non erano buone, ma non volevo contraddirlo e mi sentivo obbligato ad ubbidirgli. Mi ripeteva che se i...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

«Io non volevo fare le cose che mi chiedeva perché sapevo che non erano buone, ma non volevo contraddirlo e mi sentivo obbligato ad ubbidirgli. Mi ripeteva che se i carabinieri mi trovavano non dovevo fare il suo nome altrimenti mi avrebbe fatto sparare e buttare in un pozzo». Così il ragazzino 12enne spiega nell'interrogatorio reso ai carabinieri di Sorrento il 4 novembre le motivazioni che lo hanno spinto a incendiare con una molotov l'officina di un meccanico di Vico Equense nello scorso mese di ottobre.

Ad armare la sua mano sarebbe stato un imprenditore edile già agli arresti domiciliari per un'altra vicenda, Michele Ferraro, 38 anni, padre della sua fidanzatina di 13 anni, che - secondo le dichiarazioni del ragazzo - si sarebbe servito di alcuni tutorial tratti da You Tube per mostrare al ragazzo come maneggiare una molotov. Il giovane ha raccontato di essersi rifiutato, invece, di compiere analogo attentato ai danni di un cantiere per paura che l'incendio potesse propagarsi a tutto lo stabile sovrastante e di non aver mai ricevuto i soldi che gli erano stati promessi per compiere il gesto, 150 euro. Ha ammesso inoltre di aver depositato lui in un altro cantiere una testa di maiale in decomposizione. Le dichiarazioni del ragazzino - affiancato durante l'interrogatorio da una psicoterapeuta - sono state considerate attendibili dal Gip di Torre Annunziata, Antonello Anzalone, che ha disposto la misura della custodia cautelare in carcere per l'imprenditore. 

 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino