I misteri sacri della Pompei romana: gli archeologi si calano nei tunnel della città sepolta

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POMPEI - I misteri del sacro della Pompei romana presto svelati dalle indagini del ventre di Pompei. Gli archeologi si calano nei tunnel sotterranei - che conducono sotto la città sepolta - per svelare nuovi misteri che avvolgono la Pompei sepolta dal Vesuvio circa duemila anni fa. «Anche nel Foro Triangolare si scava in questi giorni - spiega Massimo Osanna - per conoscere meglio la lunga vita dell’antico santuario di Atena. Si esplorano ora pozzi, cisterne e i lunghi portici che delimitano lo spazio sacro».


Una Pompei non ancora esplorata ed indagata: cosa mai celerà sottosuolo del tempio? I social conducono il turista attraverso i cunicoli degli Scavi con l'ausilio delle immagini scattate dal direttore generale del Parco Archeologico, Osanna, e postate si Instagram.
 

Il Foro Triangolare, grande terrazza naturale affacciata sulla valle del Sarno lungo il margine meridionale del pianoro su cui sorge Pompei, è una delle più antiche aree sacre dell’abitato, già in età arcaica (seconda metà del VI secolo avanti Cristo) sede di un tempio dorico dedicato ad Atena e al culto eroico di Eracle, mitico fondatore della città. In età tardo-sannitica (II secolo avanti Cristo) il tempio dorico viene restaurato e l’intera area è oggetto di importanti interventi di monumentalizzazione, funzionali non soltanto alla pratica cultuale ma anche alla formazione della gioventù: sorgono un’edicola circolare (tholos) al di sopra di un pozzo probabilmente connesso alle celebrazioni rituali, l’imponente propileo di colonne ioniche all’ingresso della piazza a nord, il grande porticato dorico che delimita l’area sacra su tre lati, lasciando aperto quello meridionale per non ostacolare la vista del tempio dal mare e delimitando una pista per le competizioni ginniche lungo quello orientale, collegato alla vicina Palestra Sannitica. Ancora in epoca augustea (I sec. Avanti Cristo - I secolo dopo Cristo) si assiste a interventi di rinnovamento delle strutture più antiche e all’aggiunta di monumenti onorari e cultuali, mentre nuovi rifacimenti risalgono agli ultimi anni di vita della città, in seguito ai danni del devastante terremoto del 62 dopo Cristo Leggi l'articolo completo su
Il Mattino