Spostamenti tra regioni dal 3 giugno, De Luca insorge: test e controlli ai caselli, in stazione e in aeroporto

Spostamenti tra regioni dal 3 giugno, De Luca insorge: test e controlli ai caselli, in stazione e in aeroporto
Governatori divisi sul via libera del 3 giugno. Da mercoledì sarà consentita la mobilità tra regioni, ma non tutti i presidenti hanno salutato con favore la...

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Governatori divisi sul via libera del 3 giugno. Da mercoledì sarà consentita la mobilità tra regioni, ma non tutti i presidenti hanno salutato con favore la decisione del Governo. Il livello di contagio in alcune zone in particolar modo Lombardia e Piemonte rappresenta ancora una fonte di preoccupazione. Scartata l'ipotesi del passaporto sanitario avanzata dal veneto Luca Zaia e dal sardo Cristian Solinas, chi viaggerà per andare in un'altra regione dovrà attenersi alle linee guida nazionali, ma poi potrebbe imbattersi nelle misure locali individuate ad hoc.

 

In attesa delle linee guida ufficiali, Palazzo Santa Lucia si appresta ad adottare le contromisure quali uso dei termoscanner e dei test rapidi ai caselli autostradali, alle stazioni ferroviarie e aeroportuali. «Lombardi il 4 giugno a Positano? Possono venire. Accoglieremo chi verrà ma con controlli di sicurezza. L'epidemia è dietro l'angolo, non alle nostre spalle. Adotteremo, senza isterie e in modo responsabile, insieme ai protocolli di sicurezza già vigenti, controlli e test rapidi con accresciuta attenzione per prevenire per quanto possibile, il sorgere nella nostra regione di nuovi focolai epidemici», l'annuncio dell'ex sindaco di Salerno che ha puntualizzato il suo pensiero in serata a RaiTre, ospite di Massimo Gramellini. Viene esclusa la quarantena obbligatoria per i soggetti non campani che dovessero risultare positivi. Del resto, se venisse una coppia lombarda in vacanza ad Ischia poi sarebbe costretta a trascorrere il soggiorno nel chiuso di una stanza?



Polemico anche il toscano Enrico Rossi: «Non sono uno sceriffo, ma se ci sono situazioni di regioni dove ancora il livello di contagio è più alto, tenerne conto non è sbagliato». Cautela infine da parte della Regione Lazio. «Ci sono troppe pressioni perché riparta il Nord, bisogna basarsi su evidenze scientifiche», la tesi dell'assessore alla Sanità, Alessio D'Amato. Al polo geografico completamente opposto a quello campano la pensano allo stesso modo. Anche il partito separatista altoatesino, il Sud-Tiroler Freiheit, ha giudicato irresponsabile la scelta di riaprire i confini lombardi: «In Lombardia la pandemia da coronavirus non è ancora sotto controllo e da giorni i nuovi contagi sono in aumento. Se dalla Lombardia arrivano dei turisti in Alto Adige si potrebbero ripresentare dei nuovi contagi. Questo vanificherebbe tutti gli sforzi». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino