Gragnano, la sorella di Moccia: «Ho temuto di non vederlo vivo ma da qui non ce ne andiamo»

Gragnano, la sorella di Moccia: «Ho temuto di non vederlo vivo ma da qui non ce ne andiamo»
«Mi trovavo per caso a Gragnano, avevo portato i bambini a trovare la nonna da Napoli. Quando è arrivata la telefonata con la notizia che avevano sparato a mio fratello Ciro,...

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«Mi trovavo per caso a Gragnano, avevo portato i bambini a trovare la nonna da Napoli. Quando è arrivata la telefonata con la notizia che avevano sparato a mio fratello Ciro, il cuore mi è saltato in gola. Avevo paura che non mi dicessero tutta la verità, temevo di non arrivare in tempo all’ospedale di Castellammare per vederlo vivo.


Un agguato feroce, lo hanno fatto bersaglio vivente di ben dodici colpi di pistola. Le preoccupazioni sono svanito quando ho visto che stava bene. Mi ha personalmente rassicurato sul suo stato di salute. Ha detto: state tranquilli, non è successo niente, andiamo avanti per la nostra strada». È ancora sotto choc Susanna Moccia, sorella di Ciro, l’imprenditore dell’agroalimentare gambizzato poco prima della mezzanotte di venerdì sera. La più giovane della famiglia riveste anche un ruolo di grande prestigio e responsabilità: nel luglio del 2014 è stata eletta presidente dei Giovani Imprenditori dell’Unione Industriali della provincia di Napoli succedendo a Vincenzo Caputo.

Susanna Moccia, 34 anni, sposata con due figli, dopo il matrimonio si è trasferita a Napoli dove vive stabilmente mentre Antonino il secondogenito vive a Gragnano, dove si trova l’azienda di famiglia con la storica Fabbrica della Pasta di Gragnano e dove di recente hanno inaugurato un ristorante–pizzeria nello stesso stabilimento dove producono i loro prodotti. A Capri i Moccia hanno aperto da dieci anni tre supermercati che danno lavoro a circa un centinaio di persone.

Che idea vi siete fatti dell’accaduto?
«Un grosso buco nero con un interrogativo: chi e perché?»

Avete mai subito minacce?
«In azienda sono arrivate lettere minatorie anonime. Mio fratello passò subito ai fatti e denunciò l’accaduto alle forze dell’ordine. Dopo non è successo più niente».


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Il Mattino