«Moccia, l'holding della camorra», e il pm chiede tre secoli di carcere

«Moccia, l'holding della camorra», e il pm chiede tre secoli di carcere
L'atto d'accusa della Procura è dettagliato. Ripercorre le tappe fondamentali delle indagini, le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia e i riscontri...

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L'atto d'accusa della Procura è dettagliato. Ripercorre le tappe fondamentali delle indagini, le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia e i riscontri investigativi, concludendo con richieste di condanna per ventisei imputati, a vario titolo accusati di essere capizona e gregari del clan Moccia. Sullo sfondo c'è la descrizione di una provincia in cui la camorra ha grandi capacità di infiltrarsi nel tessuto economico e sociale e si fa forte dell'omertà della gente e del silenzio a cui obbliga le vittime, soprattutto quelle di usura e racket. Nessuno dei diciassette imprenditori, individuati nelle indagini come parti offese e vittime delle estorsioni attuate dal clan, si è costituito parte civile nel processo. Si sono invece costituiti la Città Metropolitana, l'associazione Sos Impresa di Confesercenti e i Comuni di Caivano, Crispano e Afragola.

 
I pm della Dda Ivana Fulco, Ida Teresi e Gianfranco Scarfò hanno chiesto per gli imputati condanne che oscillano tra i 25 e i 4 anni di reclusione. In totale le richieste pronunciate al termine della requisitoria sfiorano i tre secoli di carcere. L'elenco si apre con i 25 anni proposti per Angelo Pezzullo, 14 anni per Giuseppe Angelino, 21 per Alfredo Barile, 10 anni per Vincenzo Barra e Mauro Bencivenga, 9 anni per Luigi Belardo e Carmine Bello, 5 anni per Anna Capone. E ancora: Giovanni Castiello (23 anni di reclusione), Giovanni Del Prete (sedici), Gioacchino Cennamo (nove anni), Giuseppe D'Ambrosio (21 anni), 4 anni per Vincenzo Del Prete e per Bruno Tuccillo, Raffaele Nobile,10 anni per Antonio Esposito e Giuseppe Falco, 9 anni per Maria Favella, undici per Sabato Felli, 13 anni per Luigi Ferraiuolo, 10 anni per Antonio Laurenza e Giuseppe Nobile, diciotto anni per Corrado Polizzi, 10 anni per Luigi Rocco, quindici per Giorgio Tranchino, 9 anni per Salvatore Zimbardi, quest'ultimo un poliziotto accusato di aver rivelato informazioni su indagini in corso. Alle richieste del pm si sono allineate le parti civili, rappresentate tra gli altri dagli avvocati Alessandro Motta, Gianluca Granato, Raffaele Marciano.


L'associazione camorristica è una delle accuse principali. Per gli inquirenti gli imputati, ciascuno a vario titolo, avrebbero fatto parte del cosiddetto «clan Moccia», organizzazione capace di imporre in quasi tutto l'hinterland della provincia a nord di Napoli «un controllo mafioso, violento, pervasivo e diffuso». Sotto scacco attività commerciali e imprenditoriali.
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Il Mattino