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«Vogliamo giustizia, in uno Stato di diritto chi ha sbagliato deve pagare». Così Enzo Esposito lo zio di Ciro Esposito, il tifoso napoletano morto in seguito alle ferite riportate negli scontri che hanno preceduto la finale di Coppa Italia lo scorso 3 maggio.
A un mese dalla celebrazione dei funerali e in occasione delle iniziative che saranno realizzate per ricordare Ciro, lo zio è tornato a chiedere che «il questore e il prefetto di Roma vadano a casa e che chi ha sparato vada in galera. Ci auguriamo - ha proseguito il familiare del giovane - che la magistratura acceleri lo svolgimento delle indagini e che confermi la nostra tesi secondo cui quel giorno c'è stato un raid organizzato, una tentata strage la cui vittima è stata mio nipote».
Dalla famiglia di Ciro è stato espresso «apprezzamento» per il gesto del ministro dell'Interno Alfano che, alcuni giorni dopo il funerale, ha ricevuto i familiari. «Con le iniziative messe in campo - ha concluso lo zio Enzo - vogliamo dare il nostro contributo affinchè tutti abbiano il diritto a essere tifosi e il diritto di tornare a casa dopo una partita di calcio».
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