Addio Emiddio Novi, il cordoglio dell'Ordine dei giornalisti

Addio Emiddio Novi, il cordoglio dell'Ordine dei giornalisti
«L'incidente mortale avvenuto in Puglia ci ha tolto Emiddio Novi, che prima ancora di essere prestato alla politica e al Parlamento è stato un professionista di...

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«L'incidente mortale avvenuto in Puglia ci ha tolto Emiddio Novi, che prima ancora di essere prestato alla politica e al Parlamento è stato un professionista di grande spessore con cui tanti colleghi hanno avuto l'onore di condividere indimenticabili esperienze nei quotidiani napoletani». Così in una nota l'Ordine nazionale dei giornalisti e l'Ordine regionale della Campania, che «con dolore si stringono intorno al collega Errico e a tutta la famiglia».

 
«Il segretario Claudio Silvestri, il presidente e tutto il Consiglio direttivo del Sindacato unitario dei giornalisti della Campania, partecipano commossi al lutto improvviso che ha colpito la famiglia del collega e amico Emiddio Novi, giornalista, direttore del Giornale di Napoli, poi senatore della Repubblica italiana nelle file di Forza Italia, perito in un tragico e assurdo incidente stradale nella sua Sant'Agata di Puglia». Così, in una nota, il Sindacato unitario dei giornalisti della Campania. «Emiddio - prosegue la nota - è stato per molti colleghi un maestro della professione, ma soprattutto un polemista eccezionale. Negli anni 80, per le sue idee e la sua posizione politica subì pesanti attacchi personali ma la sua dirittura morale e la sua incrollabile appartenenza a un'ideologia allora fuori moda lo sorressero anche nei momenti più bui. La sua lotta contro i detrattori, si concluse con la vittoria di Forza Italia nelle cui file era stato accolto ed eletto in Parlamento come rappresentante delle istanze meridionali. Da allora, Emiddio, anche dopo l'uscita da Palazzo Madama, ha continuato a scrivere e interpretare la realtà osservata con occhi diversi e mai banali». «In questo momento tristissimo ci piace ricordarlo così: addio all'amico e collega con il quale ci siamo confrontati tutti, ma sempre in modo corretto, civile e competente», conclude la nota del Sugc. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino