Napoli, morto Fabrizio Mangoni: «Adesso dedicatemi un sorriso»

Si è spento l'urbanista napoletano celebre per la sua teoria sui dolci

Fabrizio Mangoni
«Care amiche e amici, scrivo questa letterina in un momento in cui la salute mi fa nutrire un po’ di speranze. Sarebbe stato difficile altrimenti. Ho sempre amato...

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«Care amiche e amici, scrivo questa letterina in un momento in cui la salute mi fa nutrire un po’ di speranze. Sarebbe stato difficile altrimenti. Ho sempre amato raccontare e la fine è l’unica cosa che non possiamo raccontare. Quindi ho deciso di raccontarmi un dopo».

Inizia così il commiato a sopresa pubblicato postumo sul profilo Facebook di Fabrizio Mangoni di Santostefano da chi gli ha voluto bene fino alla fine. Un addio dallo stile inconfondibile, quello di una mente sensibile e vivace che sapeva trovare il bello ovunque posasse lo sguardo, sempre in compagnia dell'adorata moglie Caterina Marmo.

Architetto e docente di Urbanistica alla Federico II, mente pensante di tanta parte delle città campane, Fabrizio è stato anche un famoso gastronomo ed esperto di dolci: sua la teoria che compara i caratteri umani ai dolci, che lo rese famoso anche al grande pubblico del piccolo schermo tramite una serie di apparizioni in trasmissioni televisive seguitissime come «Di che pasta sei?» con Raffaella Carrà e «Scrupoli» con Enza Sampò, entrambe su Rai Due. Un format che divenne anche un live show itinerante e gettonatissimo. 

Poco prima di spegnersi, nella casa di San Mauro Cilento che tanto amava, si è raccontato nella sua versione più vera: «Posso dire - ha scritto - di avere attraversato la vita con allegria e leggerezza. Quanto ci siamo divertiti! Ma quanto veramente! Con ognuno di voi posso ricordare momenti di intensa gioia. Momenti di amicizia e di lavoro si sono sempre intrecciati. Certo non sono mancati i momenti dolorosi: chi se ne è andato prima, lasciandoci il loro vuoto, le sofferenze, le difficoltà. Ma posso dirvi che mi sono risparmiato i dolori inutili: quelli legati al mito del successo, della carriera, dei riconoscimenti pubblici. Se c’è un senso della mia vita è proprio questo, l’avere privilegiato i processi sui fini, utilizzare le occasioni del lavoro per stringere amicizie e conoscere pezzi del mondo».

Sornione e scherzoso fino alla fine, ha aggiunto poi un'ultima richiesta : «Questo è il messaggio che vi lascio sul senso della mia vita. Non mi dispiace qualche lacrimuccia, ma adesso tirate un respiro e dedicatemi un bel sorriso. Poi siccome vi mancherò, ma anche voi mi mancherete certamente, vi chiedo ogni tanto di ricordare qualche episodio comune. Sarà il mio modo di stare ancora un po’ insieme. Caterina, amore mio, ci siamo già detto tutto. So che saprai conservare lo scrigno Fabbricate, con i suoi tesori. Un bacio a tutti. Fabrizio, vostro amico del cuore»

La salma sarà benedetta nella chiesa dell’Addolorata di San Mauro Cilento domani 16 luglio alle 12. I funerali saranno celebrati a Napoli nella chiesa dell’Ascensione a Chiaia lunedì 17 luglio alle 12.

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Il Mattino