Morto Flash, il cane eroe: venti salvataggi in 17 anni

S'è spenta la Labrador Retriever con alle spalle una gloriosa carriera come angelo custode dei bagnanti

Flash con il prof Biagio D'Aniello
Venti salvataggi, venti anime strappate alla furia del mare e riportate alla vita. Venti miracoli. E per compierli Flash ci ha messo solo diciassette anni. Tanti ne aveva la...

Continua a leggere con la nostra offerta speciale:

X
MIGLIORE OFFERTA
ANNUALE
19 €
79,99€
Per 1 anno
SCEGLI
MENSILE
1 €
6,99€
Per 3 mesi
SCEGLI
2 ANNI
40 €
159,98€
Per 2 anni
SCEGLI

VANTAGGI INCLUSI

  • Tutti gli articoli del sito, anche da app
  • Approfondimenti e newsletter esclusive
  • I podcast delle nostre firme

- oppure -

Sottoscrivi l'abbonamento pagando con Google

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Venti salvataggi, venti anime strappate alla furia del mare e riportate alla vita. Venti miracoli. E per compierli Flash ci ha messo solo diciassette anni. Tanti ne aveva la Labrador Retriever che si è spenta ieri dopo una gloriosa carriera come angelo custode dei bagnanti. Sulle spiagge di Napoli e della Campania la conoscevano un po' tutti e proprio per il suo impegno e la sua dedizione si era guadagnata il riconoscimento di regina dei salvataggi. L'ultimo, il più pericoloso e sorprendente, compiuto quando era già anziana, nel 2019: «Flash aiutò un ragazzino di 15 anni trascinato al largo dalla corrente. Se non fossimo arrivati in venti secondi non ce l'avrebbe fatta» racconta Biagio D'Aniello, docente di Zoologia alla Federico II, istruttore senior alla Scuola italiana di salvataggio e suo conduttore, che con lei ha condiviso tante avventure nei mari del Sud, tra interventi dall'elisoccorso e tuffi dalle motovedette. «Avevamo raggiunto una sincronia tale che bastava uno sguardo e sapevamo entrambi cosa fare». «Una volta - spiega D'Aniello in una recente intervista a Kodàmi - ho temuto per la sua incolumità, avevamo recuperato una persona che aveva perso i sensi, ma non trovavo più Flash, ad un certo punto l'ho vista arrivare con un uomo al seguito: era un bagnino che non riusciva più a tornare a riva, lei mi aveva lasciato ed era andata da sola a salvarlo». 

Ma perché sono così importanti i cani per i soccorsi in mare? Nuotano più velocemente e portano sul giubbotto numerosi maniglioni perché sono in grado di trainare contemporaneamente più persone. «La vita mi ha riservato la fortuna e l'onore di guidare Flash, valorizzando un uomo qualunque - aggiunge D'Aniello - Ora sento un grande vuoto, mi consola però il fatto che Flash sia diventata un modello per le attività della scuola italiana cani di salvataggio e che tanti Labrador e Golden seguiranno il suo esempio». 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino