Napoli, morto Lucio Lo Gatto, il musicista-docente : «Era l'anima del Conservatorio»

Napoli, morto Lucio Lo Gatto, il musicista-docente : «Era l'anima del Conservatorio»
Alla definizione di geniale tutti quelli che lo conoscevano mettevano accanto gli aggettivi dolce, umano e folle, nel senso migliore. È scomparso Lucio Lo Gatto, docente di...

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Alla definizione di geniale tutti quelli che lo conoscevano mettevano accanto gli aggettivi dolce, umano e folle, nel senso migliore. È scomparso Lucio Lo Gatto, docente di Composizione al Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli. Non solo insegnante, «era un musicista straordinario, folle come pochi» dice Lino Vairetti, leader degli Osanna per cui Lo Gatto diresse il videoclip Rosso rock. «Di lui ricorderò per sempre la straordinaria follia creativa». Il cantautore Giovanni Block, molto legato a Lo Gatto, dice: «Napoli e l'Italia perdono un artista e un uomo libero» dopo aver ricordato che fu tra i primi a portare nei conservatori italiani il corso di musica per film, «un pioniere della composizione applicata al cinema».



Tra le cose che lo rappresentavano di più, oltre il sorriso permanente, c'era il coro polifonico Vandalia, da lui ideato e intitolato al pianista non vedente Ivan Dalia che dice: «Un amante delle feste, della musica, il cibo, gli amici, la famiglia. Una persona unica, piena d'amore».

Il coro era nato tra amici e si basava su incontri serali nella casa vomerese di Lo Gatto, era una formazione canora non convenzionale dedicata a chi non pensava di poter cantare nella vita, un ensemble di stonati che grazie alle sue lezioni ritrovavano toni e vocalità. Si produceva in brani ironici che facevano il verso a vecchi slogan pubblicitari, tormentoni d'epoca e piccole storie in musica; sotto la guida di Lo Gatto ha girato per anni tra festival ed happening culturali. Perciò molti ne ricordano le capacità di didatta: «Comunicava agli allievi tecniche e concetti molto complicati, un maestro umile, alla mano, dalla grande umanità, pronto a cogliere i punti di forza dell'allievo: non teneva nulla per sè e condivideva tutto con grande generosità» scrive su Facebook Luigi Di Guida, compositore. «E insieme era un uomo dalla sensibilità profonda e una bontà d'animo a tratti ingenua, incapace di non indignarsi di fronte alle cose storte: impossibile non volergli bene, di fianco alla definizione di compositore con la mente aperta a tutto dovrebbe esserci la sua immagine come esempio» continua il musicista, unendosi ai tanti messaggi di cordoglio che in queste ore arrivando a Donatella, moglie di Lo Gatto, e alle figlie Maria Laura, Cecilia e Camilla.

Tra questi il saluto del direttore del conservatorio partenopeo Carmine Santaniello: «Era un collega sempre disponibile e sorridente, attento osservatore delle dinamiche del conservatorio. Gli incarichi che gli venivano conferiti li portava sempre a termine con sollecitudine e competenza, si rivelava umile e puntuale ogni qualvolta lo si coinvolgeva nelle attività didattiche e nelle programmazioni».

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Il Mattino