Morto alla stazione di Napoli: a rischio licenziamento un medico e 4 infermieri

Morto alla stazione di Napoli: a rischio licenziamento un medico e 4 infermieri
Un medico della Croce Rossa e quattro infermieri dipendenti dell’ospedale Cardarelli rischiano il licenziamento per la morte del 42enne deceduto la sera del 3 agosto scorso...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Un medico della Croce Rossa e quattro infermieri dipendenti dell’ospedale Cardarelli rischiano il licenziamento per la morte del 42enne deceduto la sera del 3 agosto scorso alla Stazione Centrale di Napoli per mancanza di ambulanze che potessero soccorrerlo in pochi minuti dal malore avvertito. È terminato ieri, infatti, il lavoro della commissione interna voluta dal governatore Vincenzo De Luca all’indomani della tragedia: dall’indagine condotta dal dottore Galano, responsabile della Centrale operativa 118, è emerso che due ambulanze – una a Scampìa e un’altra alla postazione Crispi – erano disponibili e avrebbero potuto aiutare in tempo l’uomo soccorso invece venti minuti dopo la chiamata.


A quanto si apprende la prima ambulanza «è rimasta libera dalle ore 20.39 alle 23.57 mentre la seconda dalle 19,47 alle 21.36», ma i quattro operatori in servizio e il medico coordinatore hanno affermato che «nella fascia oraria dalle 21.02 alle 21.21 non era possibile inviare ambulanze perché le tredici postazioni attive erano impegnate in altri interventi». Nei confronti dei cinque soggetti è scattata la richiesta di provvedimento disciplinare, che va dalla censura alla sospensione fino al licenziamento con preavviso o senza preavviso.
Galano ha chiesto al presidente della Croce Rossa, con cui la Regione ha una convenzione, l’immediata sostituzione; ai quattro infermieri la richiesta di provvedimento disciplinare l’ha firmata Ciro Verdoliva in qualità di direttore generale dell’ospedale Cardarelli di cui sono dipendenti.

Estremamente rammaricato in primis Galano che ha preteso chiarezza sulla vicenda non limitandosi a prendere atto delle dichiarazioni di chi era in servizio quella concitata sera, che ora saranno sentiti com’è giusto che sia per farli difendere: entro centoventi giorni verranno assunte le decisioni definitive. «Dopo aver effettuato le indagini interne, abbiamo avuto l’inspiegabile certezza che il comportamento degli operatori non è stato adeguato – ha commentato Galano -. Ho denunciato prima l’accaduto alla commissione costituita da De Luca, poi ho avviato la procedura disciplinare».


Continua a leggere sul Mattino digital
  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino