Movida a Napoli, caccia al pistolero di Chiaia: «Voleva seminare il terrore dopo una notte di baldoria»

I due pistoleri senza casco immortalati dalle videocamere di sorveglianza pubblica

La movida di Chiaia sotto accusa
È caccia aperta ai pistoleri che sabato notte hanno scatenato il panico nella movida di Chiaia esplodendo alcuni colpi di pistola in via Vincenzo Cuoco, a due passi dal...

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È caccia aperta ai pistoleri che sabato notte hanno scatenato il panico nella movida di Chiaia esplodendo alcuni colpi di pistola in via Vincenzo Cuoco, a due passi dal liceo Umberto. La polizia ha recuperato tre bossoli di una pistola a salve. A fare fuoco, come hanno mostrato le immagini diffuse sui social network, due ragazzini in sella a uno scooter all'angolo con via Carducci nella zona cosiddetta dei muretti. Oltre alle immagini diffuse sul web ci sono le immagini delle videocamere di sorveglianza pubblica che probabilmente hanno inquadrato i due pistoleri senza casco e quindi la loro identificazione potrebbe essere questione di ore. Dalle immagini si vede un ragazzino che sale sul tettuccio di un'autovettura bianca, poi il passaggio dello scooter e il rumore di alcuni colpi di pistola. Gli inquirenti sono al lavoro sui frame delle immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza per identificare i ragazzini a bordo del motorino. Non si esclude che prima di quegli spari possa essere avvenuta una rissa tra giovanissimi. Chi ha sparato voleva seminare il terrore in piazza dopo una notte di baldoria. I comitati civici del quartiere sono sul piede di guerra perché chiedono da tempo un presidio di polizia fisso nella zona durante i week-end dal momento che non c'è un fine settimana che i ragazzini non si rendano protagonisti di questo genere di episodi.

Quella di sabato è stata del resto una notte di sangue per Napoli. Tre minori sono stati accoltellati durante tre diversi episodi in altrettante zone della città. L'episodio più cruento è avvenuto in via Salvator Rosa, vittima un 14enne napoletano che, dopo essere stato accoltellato, è stato anche trascinato in strada per diversi metri. Un'altra vittima è un 13enne accoltellato a Poggioreale e sempre un 13enne è stato accoltellato al Vomero. Su tutti questi episodi indagano le forze dell'ordine per dare un volto ai responsabili. Ma è evidente, vista la lunga scia di accoltellamenti e violenze tra minorenni, che quello delle aggressioni tra giovanissimi, persino minori di 14 anni, è assurto ormai a fenomeno sistemico a Napoli. Lo stesso questore partenopeo, Alessandro Giuliano, proprio nella conferenza stampa di fine anno ammise che «purtroppo la questione della violenza giovanile non è un'emergenza, ma un elemento strutturale di questa città».

«Gli episodi accaduti sabato sera in Via Cuoco - ha scritto in una lettera indirizzata a tutte le massime autorità cittadine la presidente della prima Municipalità, Giovanna Mazzone - sono solo la punta dell'iceberg di una movida che tende ad essere sempre più violenta e fuori controllo, così come più volte da me denunciato. Sento e leggo spesso sui giornali la frase è impossibile impedire alle persone di incontrarsi ed assembrarsi liberamente. Allora, se questo è impossibile, chi si occupa di garantire la sicurezza dei cittadini deve trovare le sinergie giuste per controllare centinaia di persone, di età ed esigenze di divertimento diverse che provengono da tutta Napoli e provincia, che si trovano nei fine settimana e alla stessa ora nelle stesse strade, strette e quasi tutte senza via di fuga». Eppure, mentre se ne discute da anni, sono sempre di più i giovani che girano armati per le strade della movida. 

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Il Mattino