«Municipio di Marano, casa di vetro»: la triade si insedia

«Municipio di Marano, casa di vetro»: la triade si insedia
MARANO. «Tutto sarà all'insegna della trasparenza e della legalità, il Comune sarà una casa di vetro». È la prima dichiarazione...

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MARANO. «Tutto sarà all'insegna della trasparenza e della legalità, il Comune sarà una casa di vetro». È la prima dichiarazione ufficiale del prefetto Antonio Reppucci, a capo della triade commissariale che ieri, nelle prime ore del pomeriggio, si è insediata al Comune. L'arrivo dei commissari era atteso da 26 giorni, da quando (era il 29 dicembre scorso) l'ente fu sciolto per infiltrazioni della criminalità organizzata. Ad affiancare Repucci, il funzionario del ministero dell'Interno Francesco Greco e la viceprefetto Ludovica De Caro. «Ci sarà molto da lavorare - ha aggiunto Reppucci - sarà un lavoro di squadra, un lavoro di condivisione, collaborazione e cooperazione. Non lesineremo sforzi ed energie per questa città».


La triade resterà in carica per 18 mesi. La città, in pratica, tornerà al voto nella primavera del 2019. Repucci sarà stabilmente a Marano, mentre i suoi collaboratori, Greco e De Caro, si alterneranno durante la settimana. Le problematiche da affrontare sono numerose, ma un'indicazione di massima è arrivata proprio da uno dei componenti della triade. «Bisognerà concentrarsi soprattutto sulle questioni riguardanti il personale e gli uffici comunali - ha sottolineato il funzionario Francesco Greco - Altre criticità sono ben note. Ho avuto modo, fin da subito, di imbattermi in una delle tante grane che assillano il territorio: il dissesto del manto stradale. Reppucci, Greco e De Caro subentrano al viceprefetto Franca Fico e al sub commissario Anna De Luna, giunte in città nove mesi fa, all'indomani delle dimissioni del sindaco forzista Angelo Liccardo. L'insediamento della nuova commissione è soltanto il primo passo di un percorso che, almeno sulla carta, si presenta tutt'altro che agevole. I nuovi commissari dovranno fare i conti con tematiche e problematiche annose, alcune delle quali seguite con attenzione anche dalla magistratura napoletana. Il caso dell'area industriale, in parte sequestrata dalla Procura, è sicuramente il più eclatante ed emblematico.

I commissari dovranno decidere sulla revoca della concessione alla società, la Iniziative industriali di Sant'Antimo, che ha realizzato i capannoni e le opere di urbanizzazione, in gran parte ritenute non a norma o non collaudate. Dovranno inoltre far eseguire le ordinanze di chiusura delle attività disposte dal Tar e pronunciarsi su un'altra vicenda in odore di camorra: i lavori nel cimitero di via Vallesana, monitorati da una curatela giudiziaria, ma fermi al palo da oltre un anno.


Altre decisioni dovranno essere assunte sul fronte degli allacci idrici abusivi e sul numero impressionante di evasori dei canoni idrici mai stanati dagli uffici comunali. C'è poi la partita interna. Chi sostituirà i funzionari e i dirigenti in partenza e come saranno colmati gli altri vuoti in organico? Con ogni probabilità, almeno per l'ufficio tecnico e il comando dei vigili, si farà ricorso alle procedure per l'assunzione di personale a tempo determinato. Qualche cambio, inoltre, potrebbe essere disposto in alcuni uffici. Quali? Tributi, avvocatura, urbanistica, ragioneria e lavori pubblici. Molto dipenderà, naturalmente, dalla lettura delle motivazioni che hanno spinto il Consiglio dei ministri a deliberare lo scioglimento dell'ente per infiltrazioni mafiose. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino