È nato e sta in buone condizioni di salute, forte dei suoi due chili e trecento grammi. Ma è orfano. Ha perso la madre, morta dopo aver dato la luce il figlio, per...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Un caso che si tinge di giallo, di fronte alla difficoltà di accettare la scomparsa della 29enne. Ma proviamo a rimanere aderenti a quanto dichiarato dai vertici e responsabili sanitari della struttura di via Argine.
LEGGI ANCHE Villa Betania, apre l’ambulatorio di ortopedia pediatrica
Scrive il direttore sanitario Antonio Sciambra: «Il personale ha fatto tutto il possibile per salvare la vita del neonato e della madre, Rosa Andolfi, quando si è presentata al ricovero in Ostetricia denunciando già all'anamnesi due patologie congenite differenti e una patologia respiratoria cronica. Per tali motivi è stata sottoposta ad una serie di indagini cliniche e diagnostiche specialistiche fino al giorno 19 allorquando, è stato necessario sottoporre la paziente ad intervento di taglio cesareo». E ancora: «Purtroppo poco dopo aver dato alla luce un maschietto di due chilogrammi e 300 grammi, in buona salute, la paziente ha presentato problemi respiratori che seppur prontamente fronteggiati nel reparto di Terapia Intensiva hanno portato all'exitus dopo cinque ore. Siamo scossi dall'accaduto e partecipiamo al dolore dei familiari e siamo in attesa degli accertamenti medico-legali per avere la completa e corretta definizione degli eventi consapevoli di aver agito nel rispetto delle regole mediche e aver fatto tutto il possibile per salvare la vita della mamma e del bambino», ha concluso il direttore sanitario.
LEGGI ANCHE Il Premio Sham all’ospedale evangelico Betania
Inchiesta in corso, si muove il pool che si occupa di colpe mediche, sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Simona Di Monte. Indagine aperta per omicidio colposo, al momento contro ignoti, decisivi a questo punto gli esiti di una probabile autopsia sul corpo della giovane madre.
Sequestrate cartelle cliniche, acquisite le prime informazioni sommarie, in un fascicolo che è stato aperto con la decisione di sporgere denuncia da parte del marito Umberto Iaccarino.
Chiede chiarezza, il marito di Rosa. Chiede verifiche e accertamenti, per avere una spiegazione su cosa abbia provocato la morte di una donna giovane e forte. Ed è ancora in queste ore, che il marito ha affidato la sua rabbia ai social.
Una reazione dignitosa e umanamente comprensibile, sempre e comunque improntata alla richiesta di trasparenza su quanto avvenuto in sala operatoria.
«Amore mi hai spezzato il cuore, per un attimo mi sono assicurato delle condizioni del piccolo, della sua cambiata, doveva essere il momento più bello e felice della nostra vita, invece ti ho perso. Giuro che non avrò pace, almeno fino a quando non riuscirò a dare giustizia alla tua morte». Chiedono accertamenti e verifiche serie, anche i tanti amici e parenti che in queste ore si sono stretti nel ricordo della giovane Rosa.
«Sei sempre stata una guerriera, la tua morte ci ha distrutti, stiamo vivendo un incubo, non riusciamo a capire come sia stato possibile». Rabbia, dolore e richiesta di giustizia. Un intero spaccato metropolitano non riesce a darsi pace, per il decesso di una giovane donna, sempre solare e sorridente, che ha messo in gioco tutta se stessa pur di dare la vita al proprio bambino.
LEGGI ANCHE Mamma respinta dalla clinica e Marta nasce in casa
Ma torniamo a Villa Betania. Secondo una nota stampa diramata ieri pomeriggio, l'equipe medica ha messo in campo tutte le soluzioni possibili per salvare la 29enne. Scrive ancora il direttore sanitario della clinica: «Dopo il parto, le condizioni di salute di Rosa erano precipitate: è stata ricoverata in Terapia Intensiva per problemi respiratori ed è morta cinque ore dopo. Siamo scossi dall'accaduto e partecipiamo al dolore dei familiari e siamo in attesa degli accertamenti medico-legali per avere la completa e corretta definizione degli eventi, consapevoli di avere agito nel rispetto delle regole mediche e aver fatto tutto il possibile per salvare la vita della mamma e del bambino». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino