«Napoli, il Cristo Velato torna superstar grazie al gioco di squadra»

«Napoli, il Cristo Velato torna superstar grazie al gioco di squadra»
Il museo di Cappella Sansevero non appartiene affatto alla categoria della Napoli nascosta. E sono numeri importantissimi, superiori al pre-Covid, quelli registrati dal sito del...

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Il museo di Cappella Sansevero non appartiene affatto alla categoria della Napoli nascosta. E sono numeri importantissimi, superiori al pre-Covid, quelli registrati dal sito del Cristo Velato. A fornirli e spiegarli è Maria Alessandra Masucci, presidente del Museo da circa un anno.

Tante location e tante esperienze a Napoli sono poco messe a sistema. È una questione di efficacia del marketing?
«Il museo di Cappella Sansevero è presente sui social dal 2010, da quando non c'era quasi nessuno sui network. E questo ci ha aiutato tanto. La comunicazione dei siti culturali non è in contrasto con i social, oggi. Anzi. Naturalmente, sul successo del Museo ha inciso l'interesse della tv, con le trasmissioni di Alberto Angela o Corrado Augias. La posizione ci aiuta: siamo nel cuore del centro antico, e il Cristo Velato è ormai diventato una star vera e propria. La scorsa primavera, inoltre, da marzo a giugno, abbiamo fatto una campagna di inserzioni e affissioni in tutta la città. Abbiamo cercato di valorizzare anche altre opere, oltre al Cristo Velato di Sanmartino: la Pudicizia Velata di Antonio Corradini e il Disinganno di Queirolo».

Quest'anno cade anche il bicentenario morte Canova, che avrebbe dato «10 anni di vita» pur di essere l'autore del Cristo Velato. Anche questo può aiutare il passaparola. In ogni caso, stiamo assistendo alla nascita di una nuova frontiera del turismo napoletano: la vacanza culturale in piena estate. Come sono i numeri di questi mesi?
«Siamo sorpresi anche noi, sinceramente. È andata addirittura meglio rispetto al nostro anno d'oro: il 2019. Nel 20 e nel 21 abbiamo lavorato al 50%, causa Covid, e purtroppo non riuscivamo a soddisfare l'intera domanda. Per luglio 2022 abbiamo registrato invece un aumento significativo. Nel luglio di 3 anni fa, gli ingressi totali erano 46.835. Nel mese scorso, invece, siamo a 48.491. L'agosto a Napoli è cambiato: prima era considerato un periodo di bassa stagione per il turismo culturale. Da quest'anno è alta stagione».

Anche il target dei turisti sta evolvendo?
«I visitatori arrivano da noi molto più preparati e organizzati. La pandemia ha contribuito all'aumento delle prenotazioni online. È poi aumentato di molto il tasso delle audioguide. Significa che le visite mordi e fuggi stanno calando, e che si elevano il target del turista e la soddisfazione con cui lasciano la nostra struttura. Abbiamo poi realizzato un percorso in italiano per visitatori ipovedenti: si chiama Descrivedendo».

Insomma, Cappella Sanservero avrà il tutto esaurito anche a Ferragosto?


«Siamo già sold-out con le prenotazioni su piattaforma e last minute. L'80% delle vendite avviene online. In un giorno possiamo arrivare a superare i 1900 ingressi, cosa che avviene quasi quotidianamente. Credo che il sold-out sarà raggiunto anche a Ferragosto».
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Il Mattino