Sono arrivati sotto la Galleria Umberto di Napoli in 1.800, spartiti e strumenti in mano e hanno iniziato a suonare, cantare e ballare sulle note più famose di My Fair...
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La magia della musica è scesa in piazza e ha invaso le strade dello shopping cittadino. Dalla Galleria Umberto il gruppo di giovani artisti si è incamminato su via Toledo, attraversando piazza Trieste e Trento e poi su via Chiaia, fino a Piazza de' Martiri. Sono passati anche davanti alle camionette dei militari di guardia e nemmeno loro rono riusciti a resistere alla gioia che la musica di My Fair Lady sa portare. In strada tutti a battere le mani e a cantare il ritornello di I Could Have Danced all Night, «Vorrei danzar con te/ La notte e il dì, così/e stringerti con me», resi immortali dal film con Audry Hepburn. E ancora «The Rain in Spain», meglio conosciuta al pubblico per la divertente «La rana in Spagna gracida in campagna».
Un successo per la bravura dei ragazzi che sebbene in tanti si sono coordinati perfettamente e per la partecipazione del pubblico, consapevole e inconsapevole che ha partecipato con allegria al flash mob. «Cerchiamo di avvicinare i ragazzi all'ascolto della musica - ha detto Carlo Morelli, direttore del Coro Giovanile del Teatro San Carlo e che ha diretto l'orchestra e il coro in piazza - e far capire loro che la musica non ha solo una funzione ricreativa, ma anche conoscitiva ed etica. La musica ti aiuta ad essere una persona migliore. La cultura è importante, soprattutto in questo momento difficile è importante dimostrare che esiste una Napoli completamente diversa, che colora le pagine, che imbraccia uno strumento anzichè le armi».
Anche il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris ha partecipato all'evento. «Questi 1.800 ragazzi provenienti da tutta la regione hanno dato un messaggio molto forte - ha detto - la musica, il ballo, il canto e la cultura, sono queste le armi di riscatto della nostra città». Alla fine dell'esibizione il corteo si è trasformato in una vera e propria festa dove tutti hanno cantato e ballato sul suono dei tamburi.
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Il Mattino