«Da cinque ore viviamo un incubo. Siamo partiti alle 8,50 dalla stazione ferroviaria di Napoli, a bordo di Italo, treno numero 9984, diretto a Venezia, e siamo bloccati...
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A bordo circa 400 passeggeri, anche diversi bimbi, «tra cui uno di 20 giorni», e anziani, come la mamma ottantenne dell'avvocatessa. «Solo dopo tre ore dal guasto, avvenuto intorno alle 9,40, è arrivato un treno, ma non ha fatto da traino. Siamo scesi dalle carrozze, aiutati dai pochi vigili del fuoco giunti sul posto, che ci hanno preso letteralmente in braccio, con borse e valigie, e meritano un elogio come i carabinieri intervenuti».
Sul treno anche Gianni, un giovane napoletano atteso a Firenze alle 12.15 per un colloquio di lavoro. Che aggiunge: «Nell'infinita attesa, non avevamo nè l'elettricità, nè l'aria condizionata e nemmeno la possibilità di andare nei bagni. Dopo ore siamo ripartiti, ma nel frattempo i passeggeri avevano chiamato il 118 a causa di malori di altri passeggeri, tra cui un bambino cardiopatico. Sono venuti i vigili del fuoco, la polizia e il servizio civile, ma abbiamo dovuto aspettare che venissero a prendere il bambino con un elicottero per ripartire, perché per l'atterraggio avevano abbassato l'elettricità di tutta la zona e il treno non poteva muoversi. Solo alle 15.05 siamo ripartiti. Spero di arrivare a Firenze per le 17.35».
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Il Mattino