Napoletani bloccati sul treno Tav: «Rinchiusi per 5 ore a 40 gradi»

Napoletani bloccati sul treno Tav: «Rinchiusi per 5 ore a 40 gradi»
«Da cinque ore viviamo un incubo. Siamo partiti alle 8,50 dalla stazione ferroviaria di Napoli, a bordo di Italo, treno numero 9984, diretto a Venezia, e siamo bloccati...

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«Da cinque ore viviamo un incubo. Siamo partiti alle 8,50 dalla stazione ferroviaria di Napoli, a bordo di Italo, treno numero 9984, diretto a Venezia, e siamo bloccati nelle campagne». A raccontare i disagi, in presa diretta, Daniela Maiuri, avvocatessa in viaggio con l'anziana madre. Descrive la situazione con voce concitata: «D'improvviso il fumo sprigionato dalla quinta carrozza ha spinto il macchinista a fermare la corsa. Così, siamo rimasti sui binari, chiusi nelle carrozze, senza aria condizionata a oltre 40 gradi e con i bagni ormai inutilizzabili. A fatica si è riusciti ad aprire alcune porte, con pesanti disagi, presidiate dal personale».  

 

A bordo circa 400 passeggeri, anche diversi bimbi, «tra cui uno di 20 giorni», e anziani, come la mamma ottantenne dell'avvocatessa. «Solo dopo tre ore dal guasto, avvenuto intorno alle 9,40, è arrivato un treno, ma non ha fatto da traino. Siamo scesi dalle carrozze, aiutati dai pochi vigili del fuoco giunti sul posto, che ci hanno preso letteralmente in braccio, con borse e valigie, e meritano un elogio come i carabinieri intervenuti».



Sul treno anche Gianni, un giovane napoletano atteso a Firenze alle 12.15 per un colloquio di lavoro. Che aggiunge: «Nell'infinita attesa, non avevamo nè l'elettricità, nè l'aria condizionata e nemmeno la possibilità di andare nei bagni. Dopo ore siamo ripartiti, ma nel frattempo i passeggeri avevano chiamato il 118 a causa di malori di altri passeggeri, tra cui un bambino cardiopatico. Sono venuti i vigili del fuoco, la polizia e il servizio civile, ma abbiamo dovuto aspettare che venissero a prendere il bambino con un elicottero per ripartire, perché per l'atterraggio avevano abbassato l'elettricità di tutta la zona e il treno non poteva muoversi. Solo alle 15.05 siamo ripartiti. Spero di arrivare a Firenze per le 17.35».


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Il Mattino