Napoletani scomparsi in Messico: «Battaglia lunga, ma non molliamo»

Napoletani scomparsi in Messico: «Battaglia lunga, ma non molliamo»
«Lavoreremo instancabilmente affinché tutte le famiglie italiane che stiamo assistendo possano avere giustizia. Sono battaglie lunghe ed estenuanti, spesso sembra...

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«Lavoreremo instancabilmente affinché tutte le famiglie italiane che stiamo assistendo possano avere giustizia. Sono battaglie lunghe ed estenuanti, spesso sembra dover cominciare tutto da capo, ma noi non molliamo». A sottolinearlo sono il presidente dell'Organizzazione Mondiale Avvocati (Oma), Mario Flores Gonzales, e l'avvocato Claudio Falleti, della sede italiana Oma di Alessandria, appena inaugurata, nel corso del congresso sui Diritti Umani che si è tenuto a Matera. Durante l'incontro si è parlato dei tre napoletani scomparsi in Messico da quasi due anni, Raffaele e Antonio Russo e Vincenzo Cimino, e anche dei casi che riguardano altri italiani che nel paese centroamericano hanno perso la vita: «Si tratta - ha spiegato l'avvocato Falleti - di Michele Minghelli Vaini, di Parma, morto a Santo Domingo in circostanze misteriose, di Paolo Prato, di Borgetto Santo spirito, ucciso al mercato Union di Puebla». Ma all'attenzione dell'Oma ci sono anche le vicende non meno importanti: «Sono casi della mamma Lucia Sbrighi - ricordano Falleti e Flores - che non riesce a ritornare in Italia dal Messico con le due figlie minori nonostante un procedimento penale a carico del marito violento, e il caso di Pasquale Porto di Catania, malato gravemente di tumore e per il quale sembra impossibile trovare solidarietà da parte delle istituzioni per il suo rientro in Italia per importanti cure mediche». «Nel corso del congresso - hanno annunciato Falleti e Flores - sono stati sottoscritti documenti importanti e petizioni da depositare presso tutti gli organismi internazionali a tutela degli italiani all'estero».
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Il Mattino