Napoli, 14enne ucciso dal crollo in Galleria: nuovo rinvio dell'udienza

Al via il dibattimento bis, due imputati rinunciano alla prescrizione

Tribunale
Nuovo rinvio, se ne parla tra un mese. Prossima udienza il 16 maggio, dinanzi ai giudici di corte di appello, quando avrà inizio il secondo grado di giudizio per accertare...

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Nuovo rinvio, se ne parla tra un mese. Prossima udienza il 16 maggio, dinanzi ai giudici di corte di appello, quando avrà inizio il secondo grado di giudizio per accertare cause e responsabilità della morte di Salvatore Giordano, il 14enne colpito dal crollo di pezzi di volta di Galleria Umberto.

Una vicenda drammatica, che risale ai primi giorni di luglio del 2014, che a distanza di dieci anni non è ancora conclusa. Secondo la sentenza di primo grado, Giovanni Spagnuolo, Mariano Bruno, Elio Notarbartolo sono stati condannati alla pena di due anni (pena sospesa), Marco Fresa e Franco Annunziata alla pena di un anno e due mesi di reclusione. Ieri mattina, Annunziata e Notarbartolo hanno formalizzato la propria decisione di rinunciare alla prescrizione.

Rappresentati dal penalista Sergio Pisani, i genitori del 14enne ammazzato dal crollo dei calcinacci attendono giustizia. Ucciso da incuria e indifferenza, secondo quanto emerge dal verdetto di primo grado, di fronte a una situazione di allarme che era stata segnalata finanche in seno al Consiglio comunale di Napoli. 

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Il Mattino