C’è anche una sedia abbandonata assieme a rifiuti, piatti di plastica, guanti, mascherine, erbacce. Stiamo parlando della Croce di Piperno a Napoli. Da qualche tempo,...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Con i provvedimenti relativi all'emergenza Coronavirus, spiega un residente, nessuno più si occupa del decoro del monumento; e così l’ incuria la fa da padrone». Una pianta rampicante, in particolare, è penetrata al di là della protezione in alluminio anodizzato e sta aggredendo dal basso la croce, dove sono presenti antiche incisioni di devozione popolare.
La misteriosa raffigurazione del Santo Graal, riprodotta sulla croce di Piperno a Soccavo, rimasta inosservata per secoli, balza alle cronache nel 2010, da un’intuizione di chi scrive.
Da allora, entrata di diritto nei misteri napoletani, come il “Graal di Soccavo”, la croce di Piperno ha affascinato studiosi di tutto il mondo, intenti a scoprire il possibile collegamento tra i pipernieri di Soccavo, abili escavatori e intagliatori che l'hanno realizzata, con la simbologia del Graal.
Organizzati in una forte Corporazione artigiana, depositari di segreti del mestiere che si tramandavano solo oralmente, questi erano presenti nell’antico borgo rurale, sin dal XIII sec., per poi sciogliersi definitivamente nel 1828.
E proprio a Soccavo, i pipernieri realizzarono, probabilmente per una confraternita religiosa, una croce ricavata da un blocco unico di piperno, poi successivamente incastrata su una base di tre gradini, anch’essi in piperno ma di epoca successiva, che riporta la data 1613, verosimilmente a ricordo dell’apertura della strada vicereale che dal casale del Vomero, quindi da Napoli, attraverso la piana di Soccavo, conduceva ai Campi. Flegrei.
Interessanti i simboli raffigurati dai piepernieri sulla croce: in alto lo Spirito Santo, ai lati del Cristo, i santi Pietro e Paolo, poi ancora altri simboli, forse dei chiodi e un sudario, in gran parte andati perduti negli anni ’70, quando la croce fu vandalizzata.
i salvò, dalla furia di un folle, soltanto la raffigurazione della coppa contornata da raggi, posta ai piedi della croce che secondo la tradizione rappresenterebbe il sacro Graal, posto da Giuseppe di Arimatea per raccogliere il sangue di Gesù Cristo. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino