Racket spietato, camorra del pizzo sempre più minacciosa con le sue vittime. E ieri, purtroppo, è saltata la festa d'inaugurazione del negozio di abbigliamento...
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«No, l'inaugurazione non ci sarà: meglio non esporsi troppo», ha in qualche modo confermato la minaccia, sguardo enigmatico, Oreste Scapaticci, 25 anni, uno dei due proprietari del Dark Way, rimesso in sesto attraverso appunto un lavoro collettivo, degli acerrani di buona volontà. Parenti, amici, semplici conoscenti che si sono rimboccati le maniche per far risorgere come una sorta di piccola Fenice locale il negozio messo in ginocchio sei giorni fa dai clan della zona. Clan che, sempre stando alle indiscrezioni del momento, avrebbero invitato Oreste a non sfidarli oltremodo con un evento pubblico. Ieri mattina intanto il vescovo di Acerra, don Antonio Di Donna, ha fatto portare nel negozio una piantina, una stella di Natale con un suo bigliettino di auguri: «Spero che questo negozio possa ridiventare florido come prima», la frase scritta dal prelato, che ieri non è potuto giungere sul posto a causa di impegni già presi. «Sua Eminenza sarà qui lunedi mattina: verrà a benedire questo esercizio commerciale», ha confermato ieri Scapaticci. Il titolare del negozio però nega di essere stato di nuovo minacciato e soprattutto ripete di non aver ricevuto nessuna richiesta di tangente prima dello scoppio dell'incendio doloso. Ma carabinieri e poliziotti della zona sono convinti del contrario. Risultato: indagini difficili. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino