Nelle sale del PAN - Palazzo delle Arti di Napoli arriva la grande retrospettiva 'Escher', evento espositivo che negli ultimi anni ha battuto ogni record di visitatori. Da...
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L'esposizione è promossa dall'assessorato alla Cultura del Comune di Napoli, è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia in collaborazione con la M.C. Escher Foundation ed è curata da Mark Veldhuysen e da Federico Giudiceandrea. In mostra alcune delle opere più iconiche dell'artista come Relatività del 1953, Vincolo d'unione del 1956, Metamorfosi II del 1939 e Giorno e notte del 1938 che sono affiancate da un'inedita selezione di opere prodotte da Escher durante il suo viaggio lungo la Costiera amalfitana fino a Ravello compiuto nella primavera del 1923. «Possiamo dire - ha affermato Mark Veldhuysen, presidente della Fondazione Escher e co-curatore della mostra - che con oggi riportiamo Escher a casa, perché l'Italia del Sud è stata casa sua e anche quando nel 1934 lasciò l'Italia, possiamo dire che non ha mai abbandonato questo Paese così come l'Italia non ha mai dimenticato Escher». Il viaggio lungo la penisola - come ricordato - segnerà profondamente Escher anche a livello personale. In Campania, infatti, conoscerà Jetta Umiker che diventerà sua moglie.
E proprio una veduta mozzafiato dall'alto di Atrani fa da cornice a una foto storica dei due sposi.
L'esposizione si divide in otto sezioni: Mauritis Cornelis Escher: gli esordi; Escher, l'Italia e la Campania; Tassellazione; Struttura dello spazio; Metamorfosi; Paradossi geometrici; Lavori su commissione; Eschermania. Sezioni al cui interno sono stati realizzati giochi ed esperienze che consentono ai visitatori di entrare nel mondo di Escher da protagonisti, misurandosi attivamente con i paradossi prospettici, geometrici e compositivi che l'artista pone nella sue opere. «Escher - ha sottolineato Federico Giudiceandrea, curatore - è l'artista del paradosso, colui che esplora la percezione». Alla presentazione, tra gli altri, ha partecipato anche il sindaco Luigi de Magistris che ha sottolineato come Escher sia «un'altra grande mostra internazionale che la città ospita con orgoglio. Ancora una volta poniamo la cultura al centro del riscatto della città». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino