Crisi in Anm. L'azienda dei trasporti è alle prese con un buco di 26 milioni di euro di debiti con l'erario. Iva, Ires, Irpef e Irap non saldati nel periodo dal...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
E, intanto, le banche chiudono i rubinetti: tagliati i fidi per circa 2 milioni di euro. A pesare sull'affidabilità finanziaria dell'azienda della mobilità cittadina, la tardiva approvazione del bilancio 2015, che, assieme al piano di ricapitalizzazione, andrà in assemblea solo domani, ben oltre i termini previsti. Nonché i trasferimenti di risorse al ralenti da parte del Comune di Napoli, unico azionista, che paga con quasi due anni di ritardo, mandando ogni mese in sofferenza l'azienda per pagare dipendenti e fornitori.
La questione dei debiti erariali è scoppiata negli ultimi giorni. Sul tavolo, infatti secondo i dati di marzo ci sono da ripianare gli arretrati di Iva e imposte ancora non versati in un periodo di 5 anni, a partire dal 2011, per circa 26 milioni di euro, su un totale di 88 milioni. Gli altri 62 milioni, infatti, sono stati liquidati dalla società con rate di diverso importo.
Il grosso delle somme ancora da versare, circa 22 milioni, riguarda gli anni 2011-2014, mentre i restanti 4 milioni sono riferiti all'Iva 2016. L'Anm, infatti, ha saldato in leggero ritardo e con una piccola sanzione i primi due mesi di Iva dello scorso anno.
I 26 milioni di euro di debiti con l'erario, ad ogni modo, con i relativi interessi e sanzioni, sono stati già accertati nei bilanci della società e per estinguerli è previsto un piano di rateizzazione. Ma la situazione dei conti resta pesante. Da qui, il sollecito urgente dell'amministratore agli uffici finanziari aziendali per destinare «i soldi attualmente in cassa, i prossimi trasferimenti e gli incassi in arrivo dalla bigliettazione e dalla sosta a coprire gli arretrati con l'erario e le rate che stanno maturando di Iva e tasse, nonché a pagare l'imposta di registro per il passaggio di proprietà dei depositi dal Comune all'Anm», nell'ambito del piano di ricapitalizzazione, calcolata in altri 6 milioni di euro circa.
Nessun problema in vista, invece, per quanto riguarda i debiti previdenziali, saldati regolarmente. Il piano di ricapitalizzazione approvato dal consiglio comunale il 31 marzo scorso, intanto, sarà discusso domani dall'assemblea dei soci. Per salvare l'azienda dei trasporti dal crac, il Comune di Napoli ha messo sul piatto beni per 65 milioni di euro che serviranno a ripatrimonializzare la società, scongiurando l'azzeramento del capitale sociale, determinato dalle perdite del 2015 per 42 milioni.
Ma il conferimento non avverrà tutto assieme. All'ordine del giorno di domani, infatti, c'è solo il trasferimento del parcheggio Brin di via Marina, valutato circa 12 milioni di euro. Per gli altri 5 immobili comunali in dismissione - gli ex depositi Anm di Posillipo e Fuorigrotta, i depositi di Stella Polare e Croce Lagno, e la sede Anm di via Marino a Fuorigrotta bisognerà aspettare il completamento delle valutazioni, affidate ai periti selezionati da NapoliServizi.
La delibera, inoltre, prevede la possibilità anche di ulteriori conferimenti futuri. Ed è già messa in cantiere l'ipotesi di un'ulteriore tranche per altri 12 milioni che garantirebbe di mettere in sicurezza i conti anche per i prossimi anni. La procedura di ricapitalizzazione, infatti, procederà a step e il conferimento di tutti i beni dovrebbe essere completato nel corso del triennio. Subito dopo la ripatrimonializzazione, l'assemblea voterà anche il rendiconto 2015, che si chiuderà, come detto, con 42 milioni di perdite. Per portare a termine questa delicata fase di transizione, intanto, l'amministrazione de Magistris ha prorogato i mandati in scadenza sia dell'amministratore unico Alberto Ramaglia che degli organi collegiali fino alla conclusione del bando per reclutare il nuovo management, che è già partito. Ma la ricapitalizzazione, ovviamente, da sola, non basterà a risanare la società, che negli ultimi anni ha ripetutamente sforato il bilancio per circa 20 milioni l'anno. Da qui, la necessità di riforme strutturali, in verità già avviate durante l'amministrazione Ramaglia, con sensibili riduzioni di spese, ma che saranno consolidate e rafforzate nei prossimi anni, fino al pareggi di bilancio nel 2019. E proprio la riduzione degli sprechi, col contenimento di stipendi di dirigenti e alti funzionari, è uno dei punti forti del piano di risanamento.
A questo si aggiungono gli aumenti, già approvati dal consiglio comunale, dei biglietti Anm corsa singola, che saliranno nei prossimi mesi, probabilmente entro l'estate, da un euro a 1,10 euro, per arrivare a 1,20 euro l'anno prossimo e a 1,30 euro nel 2019. Stangata anche sugli abbonamenti della sosta residenti, con i costi dei pass che schizzeranno da 10 a 150 euro all'anno, con diverse fasce in base al reddito Isee, e sulle tariffe dei parcheggi comunali.
Non mancano, però, gli interventi per il rilancio. Il Comune si è impegnato a mettere 3 milioni di euro all'anno per pagare le manutenzioni di bus, metro e stazioni, in modo da ridurre al minimo i guasti che lasciano periodicamente a piedi i viaggiatori. Mentre, per combattere l'evasione, l'Anm ha pensato di installare delle macchinette per stampare i biglietti direttamente sul bus. Per il momento, l'iniziativa è partita in via sperimentale solo sull'Alibus. La macchinetta sarà posizionata vicino all'abitacolo dell'autista. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino