Napoli anti-Fisco: 70 ricorsi al giorno e 26mila liti pendenti in commissione tributaria

Napoli anti-Fisco: 70 ricorsi al giorno e 26mila liti pendenti in commissione tributaria
Le liti fiscali proliferano, mentre il sistema di riscossione dei crediti da parte dello Stato e degli enti locali continua a mostrare enormi lacune. E per il presidente della...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Le liti fiscali proliferano, mentre il sistema di riscossione dei crediti da parte dello Stato e degli enti locali continua a mostrare enormi lacune. E per il presidente della commissione tributaria regionale Alfredo Montagna, intervenuto ieri all'inaugurazione dell'anno giudiziario tributario, c'è persino il rischio che la recessione inneschi un nuovo ulteriore aumento dei contenziosi.

 
A Napoli e provincia le controversie tra i cittadini e gli enti pubblici raggiungono ancora cifre ragguardevoli, nonostante un calo di circa il 10% registrato negli ultimi anni. Le liti pendenti presso la commissione tributaria provinciale sono in tutto 9.471. Un dato aggiornato al 31 dicembre 2017, a cui bisogna aggiungere i 16.944 ricorsi pervenuti nel 2018. Tra liti pendenti e ricorsi avviati recentemente, il totale dei contenziosi in commissione supera abbondantemente le 26mila unità. Ovvero oltre 70 al giorno. Mentre ammontano a quasi 14mila le liti in corso presso la commissione tributaria regionale, oltre ad altre 9mila avviate nel 2018. Per entrambe le commissioni il numero delle liti giunte ad una sentenza definitiva ha superato lo scorso anno quello dei ricorsi pervenuti. Ma, in ogni caso, sulla giustizia fiscale incombe il macigno di una enorme quantità di procedimenti, che scaturiscono per circa il 60% da questioni relative ai tributi erariali, dall'Irpef all'Iva. Mentre più del 20% deriva dai contenziosi sulla tassa rifiuti.

Il presidente della commissione tributaria regionale non ha fatto sconti alle agenzie del fisco. «Il problema - ha spiegato Montagna nel corso della cerimonia, alla quale sono intervenuti anche i presidenti di tutte le commissioni provinciali, il sindaco Luigi de Magistris e il cardinale Crescenzio Sepe - non è l'accertamento del credito fiscale, ma la fase successiva di riscossione del credito. Io giudico un puro restyling la trasformazione di Equitalia in Agenzia delle Entrate-Riscossione. Per me era e resta un carrozzone». In Campania sono circa 500 i giudici che operano presso le cinque commissioni tributarie provinciali e presso quella regionale. Un numero superiore a quello di qualsiasi altra regione e che lo stesso Montagna ha giudicato «complessivamente sufficiente». Ma sulla giustizia fiscale incombe un nuovo rischio. «La recessione economica - ha proseguito Montagna - ha spinto il cittadino a presentare ricorso non tanto per avere una risposta di giustizia ma per ottenere un allungamento dei termini, in un momento in cui il prelievo fiscale viene avvertito come non sopportabile».


Montagna sposta il tiro anche sui numerosi condoni fiscali. «I tanti provvedimenti premiali - ha sottolineato - contribuiscono ad ingenerare l'impressione di un ordinamento fiscale caratterizzato dall'incertezza delle conseguenze relative all'inadempimento delle obbligazioni tributarie, se non dalla certezza di una larga impunità». Per snellire i tempi delle procedure, una prima soluzione c'è. Dal primo luglio prossimo diventerà obbligatorio il processo telematico che «servirà ad accorciare i tempi e a ridurre i costi». Quanto alla recente sanatoria delle liti fiscali pendenti, fino ad oggi solo il 22% dei Comuni ha aderito e tra questi non figura Napoli. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino