Sono molteplici gli spunti investigativi che intendono approfondire i pm della procura di Napoli, titolari dell'inchiesta sugli appalti nel settore sanità che ieri ha...
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Beatrice ha sottolineato infatti che le misure emesse ieri rappresentano solo una tappa di un percorso investigativo. È evidente, da quanto emerge dagli atti finora noti, che i magistrati svolgeranno ulteriori accertamenti sul ruolo dalla Manutencoop, la coop che, nell'ambito di una Associazione temporanea di imprese (Ati), si aggiudicò l'appalto - finito poi al centro dell'inchiesta - per le pulizie e una serie di servizi negli ospedali pediatrici napoletani Santobono e Pausillipon.
Ciò sulla base soprattutto da quanto dichiarato ai pm dall'imprenditore Pietro Coci, che si presentò in procura rivelando il presunto sistema corruttivo che presiedeva alla assegnazione degli appalti. A dire di Coci, che riferì quanto gli avrebbero rivelato due «uomini della Manutencoop», la cooperativa versava sistematicamente tangenti tra il 2 e il 2,5% per ogni appalto. Dichiarazioni da verificare (la coop ha smentito ieri con una nota ogni coinvolgimento nel sistema illecito) che rappresentano comunque, a quanto si è appreso, uno dei prossimi step dell'indagine.
Ad altri filoni, sui quali si starebbe concentrando l'attenzione dei magistrati, si accenna nei verbali degli interrogatori di Coci, in gran parte coperti da omissis, laddove si legge che l'imprenditore si impegna a riferire quanto sa su una serie di vicende. Si va dalle presunte «dazioni» ad alcuni uomini della Guardia di Finanza, a una ipotesi di voto di scambio con il coinvolgimento di politici e amministratori, da presunte tangenti a funzionari dell'Eav - la holding regionale dei trasporti - fino alla gara Consip sui servizi di pulizia riferita a 13 lotti (sulla vicenda Consip sta indagando attualmente la procura di Roma alla quale gli inquirenti napoletani nei mesi scorsi trasmisero un ingente materiale investigativo). Leggi l'articolo completo su
Il Mattino