Napoli, clan scatenati: spari tra la folla all'Arenella, colpita la vetrina di un negozio

Napoli, clan scatenati: spari tra la folla all'Arenella, colpita la vetrina di un negozio
Non è successo a Scampia, e nemmeno al Rione Traiano o a Ponticelli. È accaduto - alle nove della sera di sabato - nel borghese e quieto quartiere...

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Non è successo a Scampia, e nemmeno al Rione Traiano o a Ponticelli. È accaduto - alle nove della sera di sabato - nel borghese e quieto quartiere dell’Arenella, per di più a duecento metri dal commissariato della Polizia di Stato e a due passi da una clinica e dal pronto soccorso del Cardarelli. Cinque colpi di pistola calibro 9 Magnum sono stati esplosi in via Bernardo Cavallino mentre la strada era trafficatissima di auto e pedoni. I proiettili si sono infranti nelle vetrate di una nota concessionaria di moto. Un segnale inquietante. Ora sul fatto indaga la Questura, e questo episodio - di chiara matrice camorristica - schiude inquietanti scenari su ciò che sta accadendo nella zona collinare di Napoli.

Via Bernardo Cavallino, le 21,20 di sabato. Tra lo sciamare di auto con a bordo chi rientra a casa dopo una giornata al mare e il passeggio di pedoni si insinua un commando di uomini armati che punta verso il civico 94: il loro obiettivo è una concessionaria di moto che è anche una rivendita di accessori per scooter molto nota per chi vive nella zona collinare, la “Roby Moto”. Il titolare - incensurato - è anche proprietario di un’altra concessionaria di auto che si trova in via Toscanella. Allo scoccare delle 21,20 è l’inferno: cinque spari in rapida successione vengono avvertiti dai residenti e i proiettili colpiscono le vetrine del negozio. Il raid dura ovviamente una manciata di secondi: subito dopo aver premuto il grilletto della pistola i malviventi si dileguano verso l’ospedale Cardarelli, diretti chissà dove. Forse non immaginano nemmeno che la zona è disseminata di telecamere di videosorveglianza, e il loro proditorio assalto potrebbe essere stato inquadrato da uno di quegli impianti. 

La folle sparatoria per fortuna non causerà vittime, anche se proprio mentre i malviventi entrano in azione c’è chi esce dalla vicina Clinica Villa Bianca, mentre a pochi metri di distanza stazionano decine di ragazzi seduti ai tavolini di un bar. «Abbiamo udito il crepitio di colpi a ripetizione - racconta al Mattino una donna che abita nello stabile che ospita la concessionaria - Io ero con mio figlio a prendere un po’ d’aria sul balcone. Pensavamo a dei fuochi d’artificio: abbiamo realizzato quello che era successo solo cinque minuti dopo, quando abbiamo visto arrivare la polizia. Altra testimonianza. A parlare è un altro inquilino del palazzo al civico 94 di Bernardo Cavallino. «Abito qui con i miei due figli di 15 e 17 anni solo dal 2019, questa è sempre stata una strada tranquilla e mai avrei immaginato che potesse succedere una cosa del genere. Ora abbiamo paura».

Sul posto, dopo la sparatoria, cinque Volanti e gli esperti della Polizia scientifica. Ascoltato dagli investigatori, il titolare della concessionaria ha riferito di non avere mai subìto richieste estorsive. Ma allora che cosa si cela dietro questo sinistro avvertimento affidato al piombo delle pistole? C’è da chiederselo, anche perché non vi sono dubbi che a sparare sia stato qualcuno che appartiene agli ambienti della criminalità organizzata. Riflettori puntati sulle nuove leve che cercano di accreditarsi negli ambienti della camorra di Miano: giovani spietati e pronti a tutto, invadendo anche quartieri ad alta vocazione commerciale quali sono il Vomero e l’Arenella. Seconda traccia: è quella che porta ad una banda criminale attiva proprio all’Arenella, e che avrebbe stretto legami con elementi di spicco dell’Alleanza di Secondigliano garantendo il controllo della riscossione del pizzo e dell’usura nell’area collinare. 

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Il Mattino