Erano pronti a partire per Ibiza, ad unirsi in comitiva ad altri amici imprenditori, a farsi immortalare da selfie e fotografie da postare rigorosamente su facebook. Come quelle...
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Inchiesta ad effetto, decisivo il lavoro condotto in questi anni dal pool anticamorra del procuratore aggiunto Filippo Beatrice e dei pm Francesco De Falco, Enrica Parascandolo e Ida Teresi, che hanno scavato in un mondo sommerso, quasi sempre votato alla bella vita, tra la movida napoletana (Posillipo, Coroglio) e quella del jet set internazionale di Ibiza. Scrive il gip Pollio: «Si tratta di soggetti giovani, amanti di viaggi, vacanze e discoteca», alla luce del lavoro investigativo condotto in questi mesi sotto traccia dagli uomini della Dia del capocentro Giuseppe Linares.
Ma chi sono i fratelli Esposito? Sarebbero ben altra cosa rispetto alle foto scanzonate con Higuain (prima che lasciasse il Napoli per la Juve), con Callejon, Reina, Paolo Cannavaro, finanche con Maradona, con cui si mettono in posa nel corso della sua ultima visita a Napoli, a trenta anni dalla conquista del primo scudetto. Per gli inquirenti, i tre fratelli arrestati sono ritenuti responsabili di aver intestato ad un prestanome un'agenzia di scommesse del brand Eurobet in piazza Mercato per evitare sequestri, con l'aggravante di aver commesso il fatto per agevolare le attività del clan. Intestazione fittizia, soldi ritenuti sospetti che finiscono nelle casse di un prestanome, grazie ad attività opache su cui sono chiamati a rispondere a partire da questa mattina. Difesi dal penalista Roberto Saccomanno, i tre imprenditori dovranno sostenere un interrogatorio di garanzia, ovviamente tutto incentrato su quote societarie e intrecci di aziende a loro riconducibili. Per Gabriele non è la prima grana giudiziaria. Anzi. È stato condannato a sette anni di reclusione, al termine di un'inchiesta su clan Sarno (oggi dissolto) e clan Palazzo di piazza Mercato, ma era rigorosamente a piede libero.
Stando alla ricostruzione del pool anticamorra, gli stessi fratelli Esposito sono legati da rapporti di parentela con Bruno, Mario e Vincenzo Palazzo, soggetti detenuti da tempo ai quali avrebbero fornito sostentamento economico.
Una vita borderline, anche alla luce di un altro versante investigativo, che emerge dalla misura cautelare notificata ieri mattina.
Stando ad alcune intercettazioni, emerge che i fratelli Esposito hanno avuto assidue frequentazioni con noti boss, in particolare con Ettore Bosti, esponente di vertice del clan Contini. Ed è proprio la vicinanza al clan Contini ha consentito loro di godere di «protezioni» rispetto a richieste estorsive provenienti da altri gruppo. Tra le altre, quella subìta dagli Esposito da parte di Salvatore Maggio (altro destinatario della misura cautelare), già esponente del clan Mazzarella, a capo di un gruppo autonomo e «mediata» dai vertici, all'epoca liberi, del clan Contini. Rapporti con Ettore il Rosso, il figlio del boss Patrizio Contini, che spingono un amico degli Esposito a dire entusiasta che «'o russ esce pazzo per Gabriele», mentre è lo stesso Gabriele a giurare eterna amicizia ad Ettoruccio: «A Napoli come a Ibiza - scrive in un messaggino rivolto a Bosti - sei tu la mia famiglia». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino