Choc a Napoli, il pizzaiolo di Papa Francesco arrestato per truffa agli anziani

Choc a Napoli, il pizzaiolo di Papa Francesco arrestato per truffa agli anziani
È il 23 marzo del 2015. E Papa Francesco in visita pastorale a Napoli riceve una pizza speciale con i colori del Vaticano: mozzarella di bufala, pomodorini gialli e la...

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È il 23 marzo del 2015. E Papa Francesco in visita pastorale a Napoli riceve una pizza speciale con i colori del Vaticano: mozzarella di bufala, pomodorini gialli e la scritta «W il Papa». A consegnare al Pontefice sulla Papamobile la pizza è Vincenzo «Enzo» Cacialli, all'epoca 43 anni, pizzaiolo e imprenditore noto in città. L'uomo da quel giorno diviene «Il pizzaiolo del Papa» e viene celebrato da giornali e tv, compresa la Cnn.


Lunedì scorso Cacialli è stato arrestato dalla squadra mobile di Genova con l'accusa di essere un truffatore seriale di anziane e pensionate. Le indagini dei poliziotti sono scattate dopo una serie di accertamenti condotti nel capoluogo ligure e a Torino, dove il l'uomo è stato arrestato in flagranza di reato in corso Vittorio Emanuele, per aver raggirato una donna di 85 anni. Cacialli è stato trovato in possesso di anelli e gioielli che appartenevano alla donna. La storia è raccontata dal Secolo XIX.

Cacialli usava la tecnica del finto avvocato: fingeva d'essere un legale specializzato in incidenti stradali e raccontava agli anziani che metteva nel mirino di essere l'assistente di loro giovani parenti coinvolti in sinistri. «Sono il legale Demichelis, suo nipote ha provocato un incidente e ha bisogno urgente di soldi perché si trova in carcere». Così intascava il denaro e spariva. A Genova è accusato di aver truffato quattro anziani.

Per la polizia Cacialli è un classico truffatore trasfertista. È stato incastrato da una serie di fotogrammi che lo hanno immortalato sotto le case delle persone truffate e in stazione. Le indagini non sono concluse: gli investigatori cercano il complice, un centralinista che cominciava gli approcci con gli anziani, Cacialli poi li raggiungeva a domicilio per ritirare il denaro e in treno tornava a Napoli. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino