Le piazze di spaccio della Vanella Grassi lavoravano anche durante il lockdown: è quanto emerge dall'inchiesta della Dda di Napoli, dei carabinieri e della polizia che,...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La Vanella Grassi, chiamati anche «i girati» per la sua natura ribelle, è storicamente attiva nell'area nord di Napoli: fu dapprima satellite dei Di Lauro per poi confluire tra gli scissionista degli Amato-Pagano fino ad assumere una sua autonomia dopo la sanguinosa faida del 2012-13 che la vide nella contrapposizione con gli Abete-Abbinante.
L'attività investigativa copre le attività del clan dal 2016 ad oggi. Suddiviso in vari gruppi, spesso in guerra tra di loro, l'organizzazione camorristica è stata tenuta insieme da un unico interesse: la droga. Ma senza mai perdere la sua «vena brutale», elemento caratterizzante della Vanella Grassi maturato quando ricopriva il ruolo di «gruppo di fuoco» prima dei Di Lauro, poi degli Amato Pagano a cui devono i loro canali di approvvigionamento della cocaina. Dopo la droga erano le estorsioni a foraggiare il clan: gli investigatori hanno raccolto parecchi elementi a supporto di questa ipotesi che hanno visto vittime di commercianti di San Pietro a Patierno e di altre zone su cui il clan esercita la propria influenza (Scampia e Secondigliano). È risultato, inoltre, che i titolari delle bancarelle del mercatino ambulante che si tiene settimanalmente nei pressi della villa comunale di Scampia, oltre 120, dovevano regolarmente versare all'organizzazione una somma a titolo di tangente. Il controllo sul territorio e su ogni forma di produzione di ricchezza è stato così pervasivo che l'organizzazione criminale da un lato, avanzava richieste estorsive anche ai pusher della droga venduta fuori sistema e, dall'altro, progettava rapine all'Ufficio Postale di San Pietro a Patierno ed al deposito dell'area commerciale di Calata Capodichino. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino