Il racket della camorra alle porte di Napoli: scacco matto agli esattori del clan, tabaccaio sequestrato e incappucciato durante il lockdown

Il racket della camorra alle porte di Napoli: scacco matto agli esattori del clan, tabaccaio sequestrato e incappucciato durante il lockdown
Quindici arresti hanno colpito nella notte il clan Vollaro di Portici. Tra gli arrestati Pasquale Scafo, per  decenni estorsore al soldo della cosca capeggiata in passato dal...

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Quindici arresti hanno colpito nella notte il clan Vollaro di Portici. Tra gli arrestati Pasquale Scafo, per  decenni estorsore al soldo della cosca capeggiata in passato dal defunto boss Luigi Vollaro, il Califfo. Due le fasi criminali del nuovo corso ricostruite dalla squadra mobile di Napoli, diretta da Alfredo Fabbrocini, e dal commissariato di Portici, diretto da Amalia Sorrentino, sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Rosa Volpe e dei pm Giuseppe Ferrigno e Sergio Cimmarotta.


L'episodio più grave risale allo scorso 5 maggio. Il gestore di una caffetteria-tabacchi è stato sequestrato e tenuto sotto minaccia per oltre venti minuti. Incappucciato, l'uomo è stato condotto in casa di uno degli indagati per “concordare” la quota estorsiva che gli è stata imposta in quanto la sua attività non era tra quelle chiuse per il lockdown in corso. Un episodio di assoluta gravità che fotografa uno scenario di grave pressione criminale nella zona di Portici dove il racket viene esercitato a tappeto sia dal gruppo Vollaro che dai Mazzarella-Luongo e che negli ultimi anni si è concentrato soprattutto sulle attività imprenditoriali di tipo edile. Nella morsa degli estorsori anche titolari di hotel, bar, paninoteche, rivendite di ortofrutta, garage e ditte concessionarie di servizi cimiteriali nel 2016 e 2017.

Oltre a Scafo (scarcerato a dicembre e arrestato di nuovo, per omicidio, a marzo) sono finiti in cella i suoi figli, Paolo e Salvatore, e altri dodici sodali della cosca di Portici. Per avvicinare le vittime, ha ricostruito la Procura di Napoli, diretta da Giovanni Melillo, il gruppo si serviva di un intermediario. A partire dal 2017, anno in cui è iniziata l'inchiesta, sono state almeno quattordici i casi di estorsione accertati. L'indagine è iniziata grazie a una denuncia.
 
GLI ARRESTATI
Giovanni Ascione, 27 anni di  Massa di Somma 
Alessandro Bellastella, 33 anni di Cercola
Ciro Bosso, 33 anni di Torre del Greco 
Paolo De Mato, 26 anni di Napoli
Paolo Scafo, 31 anni di Portici
Pasquale Scafo, 50 anni di Portici
Salvatore Scafo, 21 anni di Portici
Carlo Vollaro 42 anni di Portici
Ciro Marino, 57 anni di Portici 
Giovanni Chivasso, 43 anni di Portici
Umberto Luongo 43 anni di San Giorgio a Cremano  
Giuseppe Sparano, 22 anni di San Giorgio a Cremano 
Vincenzo Scarano, 54 anni di Portici 
Gennaro Silvestrino, 56 anni di Napoli
Carmine Bosso, 55 anni di Cercola 
 
FERMO DI INDIZIATO DI DELITTO
Gabriele Continno, 29 anni di Napoli  
Salvatore Scafo, 21 anni di Portici 

Ciro Sovereto, 50 anni di Portici 

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Il Mattino