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Era un fruttivendolo a custodire l'arsenale e anche la droga del clan Soraniello, organizzazione malavitosa che agisce sotto il controllo dell'Alleanza di Secondigliano e che traffica e spaccia droga nel Rione Traiano, una delle piazze di spaccio più importanti della città.
All'alba di oggi il clan ha subìto un duro colpo grazie a un'ordinanza di custodia cautelare emessa al gip di Napoli su richiesta della Dda che riguarda 29 indagati, presunti appartenenti al clan.
Due elementi di vertice del clan risultano irreperibili: si stratta del boss Simone Soraniello e di Simone Bartiromo, diventato un punto di riferimento nell'approvvigionamento della cocaina dopo l'arresto del narcotrafficante internazionale Raffaele Imperiale e del suo braccio destro Bruno Carbone. Un terzo indagato, Giuseppe Gaetano, è invece deceduto, per cause naturali.
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