Napoli, scacco al clan Mazzarella; arrestati i vertici: «Pregiudicati costretti a pagare il racket al clan»

Al centro dell'inchiesta l'egemonia in diversi quartieri napoletani

Nuovo colpo al clan Mazzarella. Con il rais fermato in treno. I poliziotti della Squadra mobile di Napoli e i carabinieri del comando provinciale di Napoli, con la collaborazione...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Nuovo colpo al clan Mazzarella. Con il rais fermato in treno. I poliziotti della Squadra mobile di Napoli e i carabinieri del comando provinciale di Napoli, con la collaborazione degli agenti della Polizia ferroviaria di Genova, hanno eseguito un decreto di fermo di indiziato di delitto disposto dalla Dda partenopea nei confronti di Michele Mazzarella, 44 anni, Ciro Mazzarella, 51 anni, e Salvatore Basile, 38 anni, ritenuti vertici del clan attivo in diversi quartieri del centro di Napoli e in alcuni comuni della provincia.

Michele e Ciro Mazzarella e Salvatore Barile sono ritenuti gravemente indiziati di associazione di tipo mafioso e accusati di aver promosso, organizzato e partecipato al cartello criminale radicato e considerato «egemone in numerosi quartieri della città di Napoli, nonché in vari comuni della provincia, tra cui i quartieri di Forcella, Maddalena, San Giovanni a Teduccio, Connolo, Case Nuove, Mercato, Porta Nolana, San Gaetani e i comuni di San Giorgio a Cremano, Portici, Pomigliano e Somma Vesuviana.

In particolare, Barile e Michele Mazzarella risultano «gravemente indiziati di diversi episodi estorsivi commessi in danno di pregiudicati costretti a pagare una quota estorsiva al clan per lo svolgimento delle attività illecite nei territori di "competenza criminale"».

Sono stati gli agenti della Polfer di Pisa, impiegati in uno dei consueti servizi di scorta viaggiatori a bordo di un treno, ieri sera a individuare Michele Mazzarella in prossimità della stazione ferroviaria pisana. Una volta identificato hanno avvertito la squadra mobile e lo hanno fatto scendere alla stazione per approfondire gli accertamenti in questura al termine die quali è stato bloccato. Il presunto camorrista era in viaggio diretto al nord e, secondo quanto si è appreso, poi avrebbe lasciato l'Italia per raggiungere un Paese del Nord Europa dove avrebbe degli appoggi. Appena la squadra Mobile di Pisa è stata avvisata della presenza di Mazzarella sul treno si è messa in contatto con i colleghi di Napoli che hanno inviato alla questura pisana, spiega la polizia, «il decreto di fermo di indiziato di delitto nel frattempo disposto dalla Direzione Distrettuale Antimafia» nei suoi confronti e che è stato eseguito proprio nei locali della mobile pisana. Mazzarella è stato fotosegnalato e poi accompagnato nel carcere Don Bosco di Pisa.

«Prima o poi doveva accadere»: sono le poche e laconiche parole che Salvatore Barile ha pronunciato quando gli agenti lo hanno bloccato e ammanettato a Napoli. I poliziotti della Squadra Mobile gli hanno notificato un decreto di fermo emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia partenopea che ha ravvisato - nei suoi confronti e anche nei confronti dei cugini Michele e Ciro Mazzarella - un imminente pericolo di fuga. Michele Mazzarella, 38 anni, è stato infatto bloccato a Pisa mentre cercava di lasciare il Paese.

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino