È stato fissato per domani mattina, davanti al gip di Napoli Pietro Carola, l'interrogatorio di Marco Di Lauro, ritenuto a capo dell'omonimo clan di Secondigliano,...
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Marco Di Lauro venne assolto dall'accusa di essere il mandante dell'agguato al parco acquatico di Licola, il Magic World, risalente al 10 agosto del 2007, durante il quale Nunzio Cangiano fu brutalmente ucciso sotto gli occhi della moglie e del figlioletto. Un omicidio, secondo il racconto dei collaboratori di giustizia, ordinato per punire il gruppo camorristi dei cosiddetti «girati» (ribelli, ndr). Nel giugno 2015, infine, la Cassazione ha disposto il rinvio degli atti a Napoli, ad un collegio della Corte di Appello diverso da quello che aveva decretato l'ergastolo per Di Lauro, in relazione all'accusa di essere stato il mandante dell'agguato in cui venne ucciso Attilio Romanò, un imprenditore di 29 anni, attivo nel settore della telefonia e informatica al dettaglio. La Cassazione, infatti, ha rilevato delle discordanze nei racconti dei pentiti che accusavano il rampollo della famiglia Di Lauro di avere ordinato l'agguato che, in realtà, aveva come obiettivo Salvatore Luise, nipote del boss degli scissionisti Rosario Pariante Leggi l'articolo completo su
Il Mattino