Napoli. «Domanda scritta male», niente fondi dopo un anno chiude il nido comunale

Napoli. «Domanda scritta male», niente fondi dopo un anno chiude il nido comunale
Un bellissimo spazio attrezzato con giochi, culle, lettini e perfino marionette. Era il 23 gennaio 2016, una data storica per la V Municipalità, perché grazie ai...

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Un bellissimo spazio attrezzato con giochi, culle, lettini e perfino marionette. Era il 23 gennaio 2016, una data storica per la V Municipalità, perché grazie ai PAC, il Piano di Azione per la Coesione promosso dal Ministero degli Interni, l’allora presidente Mario Coppeto (oggi consigliere comunale e capogruppo “Napoli in Comune a Sinistra”) riuscì ad aprire “Il Cucciolo”, il primo asilo nido comunale in via Bernardo Cavallino. Venticinque bambini tra i 12 e 36 mesi avrebbero potuto usufruire del servizio comunale e alleggerire il carico di impegni dei neogenitori. Avrebbero, appunto. Perché la struttura ora è chiusa a neanche un anno dal giorno dell’inaugurazione, cui non mancarono le autorità cittadine capeggiate dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris e dall’assessore competente Annamaria Palmieri. Il motivo della chiusura? «La domanda compilata male: nel bilancio è stato omesso il calcolo dell’Iva nell’impegnativa di spesa» spiega Alessandro Capone che insieme a Giorgio Cinquegrana, Clementina Cozzolino e Maria Grazia Vitelli del gruppo PD Vomero-Arenella al Consiglio della V Municipalità di Napoli ha lanciato l’allarme. «L’assoluta incapacità e l’inadeguatezza amministrativa, prima ancora che di quella politica, ha fatto sì che si perdessero i soldi del contributo ministeriale dei PAC per omesso calcolo dell’Iva. I soldi, seppure pochi, ci sono, ma bisogna essere capaci di utilizzarli altrimenti c’è ben poco da fare».
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Il Mattino