Da un lato nuove assunzioni nel corpo della Polizia municipale di Napoli, dall'altro un lavoro in sinergia con le altre istituzioni presenti in città per «educare...
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Proprio ai ragazzi di quell'età, ai «cittadini del futuro», si rivolge il progetto «La scuola e la città», una «buona pratica che parte da Napoli», spiega Alessandra Clemente, assessore comunale con delega alla Polizia municipale e alla sicurezza urbana. Il progetto, nato circa un anno fa da un tavolo di confronto sulla sicurezza urbana istituito in Prefettura, in sinergia con l'Assessorato alla Scuola del Comune di Napoli per avvicinare i giovani a un percorso di cittadinanza responsabile, «prevede incontri nelle scuole tra gli studenti e agenti della Polizia locale insieme ad agenti della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza e Carabinieri - spiega Clemente - i quali, insieme alle maestre, fanno lezioni di educazione civica, registrano situazioni sensibili. È un modo anche per prevenire forme di bullismo».
La città, sottolinea Clemente, «è molto concentrata sulla sfida educativa legata alle famiglie, sullo sviluppo del territorio, sulla qualità dei servizi, gli aspetti che competono al Comune». Anche le risposte fornite prontamente dalle forze dell'ordine ai casi di violenza più efferati, come l'accoltellamento del 17enne Arturo in via Foria da parte di un gruppo di minorenni, o la sparatoria nella zona dei «baretti» di Chiaia, hanno contribuito a indebolire quella «sensazione di impunità».
Un contributo ulteriore in questo senso potrà arrivare dalle 300 assunzioni nel corpo della Polizia municipale previste dalla delibera sul piano del fabbisogno del personale 2018-2020 approvata di recente dalla Giunta comunale presieduta dal sindaco Luigi de Magistris. Il piano prevede l'assorbimento dell'intera graduatoria ancora in vigore, 97 persone, e un bando di concorso per nuovi 200 profili.
«Quando il sindaco ha scelto di affidarmi la delega alla Polizia locale - spiega Clemente - il primo documento che ho studiato riguardava la pianta organica del corpo. Avevo la necessità di sapere con esattezza la forza lavoro a disposizione per poter rispondere alle tante richieste demandate dalla legge e dal senso comune alla divisa della nostra città».
Il sotto organico valutato dall'assessore «è all'incirca pari a 2mila unità, senza valutare quanti agenti sono ultra 60enni e ancora in servizio a effettuare lavori che non sono considerati usuranti da una norma troppo lontana dal buon senso». Clemente spiega che «siamo ancora lontani dai nostri obiettivi» ma sottolinea come «questo sia il segnale di una città che reagisce e che, pur in una congiuntura economica fortemente negativa per gli enti locali vittime degli sprechi e della mala politica del passato, è governata con competenze e con visioni chiare». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino