Berlusconi, intervista al giudice Esposito, «assolto» Il Mattino: «Articolo e titolo sono veri»

Berlusconi, intervista al giudice Esposito, «assolto» Il Mattino: «Articolo e titolo sono veri»
Il Tribunale di Napoli (quarta sezione civile) ha respinto la richiesta di condanna per diffamazione proposta da Antonio Esposito, presidente titolare della Seconda sezione penale...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il Tribunale di Napoli (quarta sezione civile) ha respinto la richiesta di condanna per diffamazione proposta da Antonio Esposito, presidente titolare della Seconda sezione penale della Corte di Cassazione, contro il direttore de «Il Mattino», Alessandro Barbano, la società editrice e il giornalista Antonio Manzo per l'intervista allo stesso Esposito pubblicata all'indomani della sentenza di Cassazione, che confermava la condanna di Silvio Berlusconi nel cosiddetto processo «Mediaset».



«Il fatto riportato nell'articolo era vero». Con questa motivazione il giudice Pietro Lupi ha rigettato la richiesta di condanna per diffamazione nei confronti del giornalista de «Il Mattino» Antonio Manzo, del direttore della stessa testata, Alessandro Barbano e per il giornale, avanzata dal giudice di Cassazione, Antonio Esposito, presidente della Corte di Cassazione che nel mese di agosto del 2013 confermò la condanna per Silvio Berlusconi, nel cosiddetto processo Mediaset Esposito aveva citato a giudizio «Il Mattino» dopo una lunga intervista allo stesso giornale, pubblicata all'indomani della sentenza Mediaset lamentando una manipolazione del suo pensiero con una lesione della sua immagine.


Proprio perchè quanto riportato nell'articolo «era vero», il giudice ha ritenuto che il giornalista abbia esercitato il diritto di cronaca, con conseguente esclusione del reato di diffamazione a mezzo stampa.

 

  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino