Napoli, avvocati al voto tra i veleni: è scontro sul candidato abilitato in Spagna

Napoli, avvocati al voto tra i veleni: è scontro sul candidato abilitato in Spagna
La scelta di schierare nella propria formazione un avvocato che ha conseguito l'abilitazione professionale all'estero è tra i motivi della spaccatura tra i...

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La scelta di schierare nella propria formazione un avvocato che ha conseguito l'abilitazione professionale all'estero è tra i motivi della spaccatura tra i consiglieri uscenti del Consiglio forense di Napoli al punto che in questi giorni, alla vigilia del voto, la questione è diventata un caso molto dibattuto. Ogni campagna elettorale, si sa, è caratterizzata da confronti e scontri tra candidati, da programmi e proposte, e inevitabilmente da tensioni. Non fa eccezione la campagna per il rinnovo del Consiglio dell'Ordine degli avvocati.


«Mi sembra incompatibile e a dir la verità inconcepibile poter candidare un avvocato stabilito, che ha ottenuto il titolo in Spagna dribblando l'esame di abilitazione alla professione forense, piuttosto che un trentenne, avvocato da neppure quattro anni, che sebbene sia di belle speranze si sarebbe dovuto tutelare e far crescere, invece di catapultarlo in un rovente clima elettorale». L'avvocato Maurizio Bianco, capolista del gruppo Impegno è responsabilità critica la candidatura di Giacomo Iacomino, il 45enne avvocato civilista che si presenta nella lista guidata dal presidente uscente Armando Rossi. Bianco è consigliere uscente e insieme all'avvocato Salvatore Impradice, che pure ha fatto parte di questo ultimo direttivo, si presenta alle elezioni con una lista propria che segna la rottura con la linea di Rossi. «Con la mia aggregazione - spiega Bianco criticando le scelte del presidente uscente - ho voluto proporre all'avvocatura napoletana un modello di rappresentanza, un'idea di Consiglio dell'ordine che consenta ad ogni singolo avvocato di potersi riconoscere nel consigliere che dovrà rappresentarlo».

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Il Mattino