«Dobbiamo cacciare le palle tutti quanti... sull'anima di Ciro dovete cacciare le palle». Rione Sanità, anno 2016. Gli eredi di Pietro Esposito e suo figlio...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
I dialoghi sono intrisi di desiderio di vendetta, le strategie tutte finalizzate a eliminare gli avversari. Ora tutto è al centro di un'inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia (pm Enrica Parascandolo del pool guidato dal procuratore aggiunto Filippo Beatrice) e condotta in sinergia da squadra mobile e comando provinciale dei carabinieri di Napoli. L'indagine ha ricostruito le più recenti tensioni criminali nei vicoli del centro storico, le «stese», le minacce, un tentativo di omicidio, e lo spaccio di droga che è affare conteso dai clan in quel pezzo di città e ha messo in carcere nove persone del clan Esposito-Genidoni. Nel provvedimento di custodia cautelare in carcere firmato dal gip Francesca Ferri si contestano, a vario titolo, reati di associazione camorristica, detenzione di armi e droga, il tentato omicidio di Francesco Bara, scampato alla morte ad aprile 2011 e assassinato in un agguato nel dicembre 2012. Il tentato omicidio viene contestato al boss Genidoni e al suo braccio destro Francesco Spina e rientra in logiche di potere criminale per il controllo del rione. Per tutto il resto, lo scenario è quello della guerra contro i Vastarella, dei cortei in moto per dimostrare forza e delle ronde alla ricerca di affiliati avversari da colpire.
Continua a leggere sul Mattino Digital Leggi l'articolo completo su
Il Mattino